“Abbiamo scritto una pagina pacifica – dice ancora Accorinti – fatta di coscienza alta. Siamo stati troppo umiliati e tutta questa energia è l’essere di ognuno di noi. Sono cadute le dittature proprio quando la gente ha messo via l’egoismo, via l’ignavia, ed è andata dritta a cercare di conquistare la libertà. Io sento l’energia passare dalla vostra mente, la tocco con le mani. Questa energia è la nostra forza, non dobbiamo più avere dei nemici. Sì, ci saranno delle differenze, non dobbiamo diventare buonisti e perdere di forza sulle cose che noi crediamo. Dobbiamo portare avanti le nostre opinioni. Questa lotta vale per ogni singolo individuo, per ogni cittadino, per ogni gruppo, ogni associazione, per la città, e per l’umanità intera, per tutti noi!“.
Poi, il comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, ha fatto indossare nuovamente a Renato Accorinti la fascia tricolore e si è alzato un coro unanime: “Renato! Renato! Renato!”. “Mi aspettavo di tutto nella vita, ma non questo”. Poi ribadisce: “Le istituzioni sono sacre, ve lo dice un anarchico. Sono quelli che sono dentro le istituzioni che spesso le hanno dissacrate!”.
Foto di Alessandra Galizia