Dopo l’ufficialità del risultato Accorinti si è diretto verso Palazzo Zanca dove ad aspettarlo vi erano circa un migliaio di sostenitori in festa.
Questa non è la mia vittoria, è la vittoria di tutti i cittadini che insieme a me sono partiti da basso e mani nude. Sono stato cacciato via da questo Palazzo per tanti anni, e ancora questo devo metabolizzarlo. Ho sempre creduto che con la forza delle idee e con il lavoro dentro la nostra anima si può ottenere qualsiasi risultato. Non pensate che la politica sia qualcosa di irraggiungibile o estremamente complicato. La politica è la cosa più spirituale che un essere umano possa fare. Bisogna esportare questa spiritualità verso i cittadini se no tutto questo non ha senso, sono solo giochi di potere.
La nostra vittoria – continua il neo Sindaco Accorinti – cambia tutto ribaltando la concezione stessa di Sindaco. Il primo cittadino è servo, ed io adesso voglio servire tutti i messinesi e per prima cosa eliminerò quel muro di vetro all’ingresso di Palazzo Zanca che ha umiliato tutti. Ma soprattutto dobbiamo far cadere quel muro di gomma invisibile che crea un distacco tra la politica e la città. Tutti i cittadini adesso hanno il dovere di “fare poltica” di interessarsi e di partecipare.
Abbiamo fatto un qualcosa che sembrava inimmaginabile, ogni cittadino deve credere in se stesso e nei propri sogni e tutti dobbiamo rispettare ogni singola persona a cominciare dai più deboli.
Come spesso ho detto in campagna elettorale, adesso più che mai, ribadisco che sarò il Sindaco di tutti a partire dagli ultimi.
Noi non abbiamo bacchette magiche, ci hanno lasciato debiti a mai finire e per risollevare la città chiederemo la partecipazione di tutti e qui lancio un appello: dateci le vostre idee, la strada è bella perchè la percorreremo insieme. Il potere deve essere di tutti. Partecipando tutti insieme alla vita collettiva sarà un giorno nuovo e saremo un riferimento per tutta l’Italia.
Il commissario Luigi Croce – conclude Accorinti – mi ha detto che a Palermo ha incontrato delle persone che gli avevano pronosticato questo risultato e devo dire che forse oggi per quello che si sentiva in città si poteva anche pronosticare. Ma pochi mesi fa neanche un solo cittadino su 250mila ci dava speranza.
Questa vittoria deve essere un esempio per tutti, bisogna sperare e credere nei valori dell’utopia, questa è la vittoria dell’utopia!