Reggina, Atzori a StrettoWeb: “ripartiamo dalla semifinale di Novara per fare meglio, sul mercato idee chiare”

StrettoWeb

atzori-11E’ carico molto più di 3 anni fa Gianluca Atzori, neo-allenatore della Reggina: non vuole illudere nessuno ma ha una grandissima voglia di fare bene e di dimostrare tutto il suo valore dopo le due esperienze sfortunate in Liguria, con Spezia e Sampdoria. Anche la Reggina, che lo aveva salutato con affetto dopo la maledetta semifinale di Novara due anni fa, ha vissuto due stagioni negative e adesso che le strade amaranto si legano nuovamente al tecnico di Collepardo ci sono tutti gli ingredienti per tornare a gioire insieme. Il mister s’è concesso ai nostri microfoni per un’ampia intervista in cui abbiamo fatto il punto a 360° sulle prospettive della Reggina nel suo anno del Centenario.

Gianluca AtzoriMister, che tipo di sentimento ti anima maggiormente in questo periodo? Hai solo tanta voglia di riscatto, oppure anche un po’ di paura? A Reggio sei andato via da vincente due anni fa, la gente ti adora, e sai bene che un fallimento in questa stagione rischierebbe di compromettere quanto di buono fatto 3 anni fa.

Non ho paura proprio di niente, e a Reggio non ho vinto niente. Quella di 3 anni fa è stata una buona annata perché abbiamo impressionato tutti con la squadra più giovane della serie B, con 14 giocatori delle giovanili del Sant’Agata e dopo il grande scetticismo di inizio anno. Torno a Reggio perché, anche se ho lasciato un buon ricordo, voglio fare ancora meglio, non ho vinto niente e non ho alcun timore: ripartiamo dalla sconfitta di Novara per fare meglio di quel risultato. In questi ultimi due anni sono cresciuto molto, sia a Genova con la Samp che a La Spezia ho commesso degli errori che mi hanno fatto crescere e che adesso non commetterò più, penso rientri nel percorso di crescita di un allenatore giovane come me” (mister Atzori ha 42 anni, ndr).

novaraChe significa, quindi, ripartire dalla semifinale di Novara?

Dico sempre che dobbiamo ripartire da lì per dare un messaggio preciso: a Novara ci siamo arrivati grazie al lavoro fatto in quella stagione, al sacrificio durante la settimana che ha dato i suoi frutti il sabato in campo. Adesso dobbiamo riprendere quel lavoro cercando di avere un esito finale diverso, migliore. Tutto dipenderà dagli allenamenti e dal lavoro durante la settimana, le basi stanno lì, i giocatori devono capire che se seminano bene dal lunedì al venerdì, il sabato potranno raccogliere i frutti del loro lavoro“.

atzori

Per la Reggina sarà una stagione importante, è l’anno del Centenario.

Sono molto orgoglioso di essere proprio io l’allenatore della 100^ stagione di Reggina. Sono molto motivato perché lavorare a Reggio e alla Reggina non è come farlo in una qualsiasi altra città. Il primo e unico vero obiettivo da raggiungere, che è anche ciò che mi ha chiesto il Presidente e ciò che lui vorrebbe assolutamente ricreare, è l’entusiasmo, la passione, lo stadio pieno. Non è giusto illudere i tifosi e fare grandi proclami, è uno stile che non rientra assolutamente nel mio modo di fare: io penserò solo a inculcare nel mio gruppo la mentalità del lavoro settimanale, che porta alla crescita, alla crescita di ogni singolo che equivale alla crescita della squadra. E’ un elemento troppo importante per raggiungere buoni risultati, se non faccio questo non ho fatto niente. Vogliamo riempire nuovamente il Granillo, non dimenticherò mai i 22.000 della semifinale contro il Novara due anni fa, sarebbe bello avere ogni sabato quella spinta dagli spalti. A quel risultato, due anni fa, ci siamo arrivati proprio con il lavoro, dimostrando sul campo quanto eravamo cresciuti e raggiungendo i playoff che nessuno immaginava a inizio stagione. Lo stesso dobbiamo fare quest’anno, non servono chiacchiere, proclami sui mass-media e paroloni, serve solo duro lavoro e poi belle prestazioni affinché già dopo poche partite la gente possa riempire lo stadio innamorata della Reggina. Voglio che i miei ragazzi entusiasmino il pubblico, diano emozioni, e per farlo dobbiamo lavorare bene. Siamo padroni del nostro destino, dipende da noi e da come lavoreremo“.

di michele regginaRispetto a 3 anni fa, quest’anno l’organico che hai a disposizione ha due elementi di lusso, Giuseppe Colucci e David Di Michele, che per la serie B possono essere considerati “top-player”: cosa ti aspetti da loro?

No, non è un lusso, vorrei ricordare quello che è successo 3 anni fa con Giacomo Tedesco, come l’ho gestito: anche lui era un top-player, io non gli ho regalato niente, ha giocato quando l’ha meritato e oggi non avete idea del rapporto che ho con lui, di grandissimo rispetto. Era il più forte di tutti, e io lo sapevo, ma solo quando l’ho ferito nell’orgoglio ha dimostrato a se stesso quanto era bravo e quanto ancora poteva dare sul campo. Oggi se Di Michele e Colucci pensano di giocare sempre solo perchè hanno un trascorso importante, beh allora non hanno capito niente, staranno fuori e guarderanno dalla tribuna tante partite. Alla Sampdoria ho lasciato fuori Palombo, era un Nazionale, per la gente di Genova un idolo, ma non si può vivere solo di quello che si fa prima, con me per giocare bisogna lavorare sodo durante la settimana, e chi ha grandi doti e qualità deve saper mettere la propria esperienza al servizio della squadra perchè il gruppo è la cosa più importante. Questo discorso vale anche per loro due: hanno tanta esperienza e qualità che in serie B possono assolutamente fare la differenza, ma devono avere l’entusiasmo come se per loro fosse il primo anno di carriera in serie B. Mi aspetto che diano l’esempio agli altri nelle motivazioni“.

campagnacciUn altro giocatore che in serie B può ormai fare la differenza è Campagnacci.

Lui deve farla, non può ma deve. Oggi ha quello che gli mancava 3 anni fa, e cioè l’esperienza giusta e soprattutto la consapevolezza di essere molto forte. Ora deve dimostrarlo a tutti sul campo: ovviamente non regalerò niente neanche a lui come a tutti gli altri, tre anni fa s’è guadagnato tutto attraverso il lavoro settimanale negli allenamenti, e dovrà fare lo stesso“.

Federico+Gerardi+Modena+FC+v+Reggina+Calcio+mPZGiwb8J2axE’ vero, come scrive qualcuno sui giornali negli ultimi giorni, che hai chiesto alla società di riportare Bonazzoli a Reggio?

Assolutamente no, Emiliano è un ragazzo fantastico e un grandissimo giocatore, ma la società ha fatto un’altra scelta ed è Gerardi. L’abbiamo riscattato e crediamo moltissimo su di lui. Se prendessimo Bonazzoli adesso, sarebbe un errore proprio nei confronti di Gerardi. Avremo sicuramente un’altra prima punta che arriverà dal mercato, su cui abbiamo le idee chiare, perchè ho espresso il desiderio di avere due scelte per ogni ruolo affinchè ci sia sana competitività durante la settimana tra i ragazzi, ma di Bonazzoli non è vero niente. Gerardi ha grandissime potenzialità e punteremo su di lui perchè ci crediamo molto. Non è ancora Bonazzoli, ma lo vuole diventare. Poi abbiamo già Di Michele, Campagnacci, Fischnaller e Adriano, Adriano è un ’94, mi piace molto, l’ho fatto giocare in serie B e in coppa Italia quando aveva 16 anni. Ovviamente non ci potrà essere sempre spazio per tutti, ma saranno 6 e dovranno giocarsi i 2-3 posti a disposizione“.

Maicon
Maicon

A proposito di giovani prodotti del Sant’Agata, chi altro porterai con te a San Giovanni in Fiore oltre ad Adriano?

Sicuramente Di Lorenzo e Camilleri per la difesa, e Maicon per l’esterno destro di centrocampo: è un altro ragazzo che mi piace moltissimo, ha un passo straordinario, l’avrei fatto giocare in prima squadra 3 anni fa, c’è stato un momento in cui Laverone s’era perso e Colombo era un po’ appannato, avrei voluto lanciarlo ma non aveva il passaporto, aveva problemi burocratici e non poteva giocare neanche con la primavera. Altrimenti avrebbe esordito in serie B, io sono fatto così“.

L’esterno destro di centrocampo sembra il punto debole della squadra, avete già pensato di intervenire sul mercato?

Assolutamente sì, abbiamo le idee molto chiare, non mi sembra corretto però dire il nome del giocatore che abbiamo individuato per questo ruolo“.

E’ Padalino?

No, Marco è un ottimo giocatore, l’ho avuto a Genova e lo conosco bene, ma non siamo su di lui. E’ un altro ma, ripeto, non è giusto dire i nomi“.

E il matrimonio Reggina-Caserta si farà?

Fabio è un altro grande giocatore, e oltre ad essere un grande giocatore è anche un uomo straordinario. L’ho avuto a Catania, già allora mi parlava della sua regginità, del suo grande rapporto con la Calabria e con Reggio, del suo sogno di vestire questa maglia“.

Paolo+Baiocco+Calcio+Padova+v+Reggina+Calcio+v7Sgu6KayAXlIn porta ci confermi che rimane Baiocco?

Sì, anche qui abbiamo le idee molto chiare. Baiocco ha avuto una crescita straordinaria nel corso dell’ultimo campionato, una crescita consueta per i buoni portieri che arrivano per la prima volta in serie B. Negli ultimi due mesi ha portato alla Reggina quei 5-6 punti che l’hanno salvata. E’ un ruolo importante, porta tanti punti pesanti nel corso di una stagione. Ho confermato Stefano Grilli, il preparatore dei portieri, proprio perchè ha allenato Baiocco e l’ha fatto crescere tantissimo, mi è bastato sapere che i due abbiano trovato la giusta simbiosi e il dovuto feeling per farmi capire che è il preparatore ideale per lui, e lui sarà il nostro portiere. Poi il suo rendimento dipenderà solo da lui, e anche lui dovrà dimostrare durante la settimana di meritarsi il posto“.

kovacsikAltrimenti rischierà di perderlo per Kovaksic?

Adam penso che rientri, lui è il portiere del futuro, ma sarei egoista a volerlo trattenere solo come paracadute, come n° 12, perchè io penso che debba continuare a giocare, deve essere titolare, quindi dipenderà da lui: se accetta il ruolo di secondo, io lo accolgo a braccia aperte“.

Per quanto riguarda la preparazione, cosa pensi dell’ipotesi di una tournée in America?

Mi affascina molto, per me sarebbe un’esperienza nuova, come tutto ciò che non ho mai fatto mi incuriosisce. Se la società decidesse di farci fare una cosa del genere, io sarei contento e sono sicuro che mi farebbe crescere“.

missiroliMister, l’ultima domanda: che cosa hai provato quando hai visto giocatori come Puggioni, Acerbi, Rizzo e Missiroli sbarcare in serie A? Hanno raggiunto grandi traguardi anche e soprattutto grazie al tuo lavoro in quella fantastica cavalcata di 3 anni fa in cui hai lanciato la Reggina ai playoff e anche tanti suoi “figli” verso traguardi importanti.

Grazie, ma penso che sia merito loro, quando ci sentiamo gli ho sempre detto che non devono ringraziarmi perché io non gli ho mai regalato niente e questo lo assicuro, non l’ho mai fatto con nessuno. Si sono meritati tutto, davvero tutto quanto. Sono diventati giocatori di serie A proprio perché hanno capito quel concetto di lavoro e sacrificio durante la settimana. Mi fa piacere vederli realizzati e contenti, penso che anche Bonazzoli possa stare benissimo a quei livelli“.

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