“Mi hanno minacciato che se non avrei raccontato quello che a loro piaceva mi avrebbero spedito indietro e al 41bis. Mi hanno intimidito“. E’ un altro passaggio del memoriale fatto recapitare da Nino Lo Giudice. Il pentito ritratta tutte le dichiarazioni fatte in precedenza e accusa i magistrati della Dda di Reggio Calabria di avere fatto pressioni “dandomi l’ultimatum”, afferma Lo Giudice. Nel memoriale, consegnato all’avvocato Giuseppe Nardo, difensore dell’ex pentito, si fa riferimento alle lotte interne alla Procura di Reggio e alle intimidazioni subite in passato dai magistrati reggini. Il memoriale e’ indirizzato al presidente del tribunale di Reggio Calabria, Silvana Grasso, al sostituto della Dda, Giuseppe Lombardo, al procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, e al presidente dell’udienza per il processo dove Lo Giudice avrebbe dovuto testimoniare il giorno della sua scomparsa.
Reggio, pentito Lo Giudice: “Mi sono voluto vendicare di chi mi aveva fatto male, anche i miei fratelli mi hanno abbandonato”
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