Bambini dimenticati in auto, bambini che cadono giù dal balcone.Bambini che ci fanno riflettere…

StrettoWeb

mano bimboE’ accaduto di nuovo. E fa paura. Ieri, a Messina, una bambina ha perso la vita cadendo da una terrazza. Meno di un mese fa, un episodio molto, molto simile, è accaduto a Torregrotta, sempre in provincia di Messina. Sono tanti i commenti che in queste ore si leggono sui social network, così come nei bar e nelle strade. Ci si interroga sul perché, sul come sia possibile che a dei genitori sfugga il controllo sui propri figli. Ci si domanda come sia possibile che un bimbo muoia giocando. O come sia possibile che un padre dimentichi il proprio piccolo in auto, provocando la sua morte. Cosa sta succedendo alla nostra società?

Di certo, solo chi è genitore può pienamente immedesimarsi in situazioni del genere, immaginare di provare quel dolore, quel vuoto immenso. Mentre, nell’opinione comune, molti tendono a giudicare frettolosamente, a dire che “quei genitori non sono stati attenti”. Però c’è il rovescio della medaglia. Non sempre siamo nelle condizioni di poter giudicare tragedie di questo tipo. E, soprattutto, non possiamo considerarci immuni da queste dinamiche incomprensibili.

Non serve nemmeno farsi influenzare dallo scalpore del momento: episodi del genere, purtroppo, si sono sempre verificati. Incidenti, morti improvvise, disgrazie. C’è solo una lezione che possiamo imparare da tutto ciò: i nostri figli hanno bisogno di noi. Sempre. Non perdiamo tempo a giudicare, a indagare sulla vita degli altri, e soprattutto non sentiamoci distanti da certe realtà. Siamo tutti esseri umani, spesso siamo sopraffatti dallo stress, dal lavoro, dai problemi quotidiani. E, ahinoi, la nostra vita si arresta solo quando accadono eventi come quello di ieri, dai quali non possiamo più tornare indietro.

Per alcuni “Doveva andare così” è la frase più gettonata, in un tentativo, vano, di consolazione. Ma, a mio parere, c’è solo una strada da percorrere: imparare qualcosa da queste storie. Qualche tempo fa, mi è capitato di leggere il commento di una giornalista, che faceva riferimento all’ultimo triste caso di un bambino dimenticato in auto. Chi scriveva esortava tutti, in particolar modo, i genitori, a non giudicare “perché può capitare a ognuno di noi”. E oggi voglio riprendere questa riflessione per ribadire ancora una volta che queste tragedie non possono dissolversi nel tempo. Piuttosto che giudicare se quel genitore è stato poco o molto attento, o limitarci a dire che noi non l’avremmo mai fatto, pensiamo seriamente all’attenzione che dedichiamo ai nostri figli.

Condividi