Sarà soddisfatto chi ha sempre pensato che “una canna fa meno male delle sigarette”. Lo scorso 14 giungo è stata infatti presentata alla Camera una proposta di legge che modifichi l’approccio, da alcuni definito proibizionista, della legge Fini-Giovanardi 49-2006.
La proposta partita da Sel e da due esponenti del PD, Michela Marzano e Ivan Scalfarotto, introduce l’idea che non tutte le droghe sono nocive o pericolose e “favorisce” la coltivazione di cannabis per uso personale o la cessione a terze persone di piccoli quantitativi per al consumo immediato, a meno che il destinatario sia un minore. Inoltre verrebbero introdotte pene più leggere, differenziate in base ai diversi tipi di sostanze, al contrario dell’attuale legge in vigore che invece non fa distinzione tra droghe leggere, quali la cannabis, e droghe pesanti, quali eroina o cocaina.
La repressiva legge Fini-Giovanardi non sembra aver sortito alcun giovamento ed è “in aperto contrasto con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei” come è scritto nella nella relazione allegata alla proposta di legge. In Italia le operazioni antidroga hanno subito un’impennata notevole, come non si è ridotto il consumo di sostanze stupefacenti, per non parlare poi delle organizzazioni criminali che si arricchiscono sempre di più grazie allo spaccio. Cosa, quest’ultima, fondamentale se pensiamo che la coltivazione della cannabis potrebbe avere una conseguenza non indifferente, dal risvolto civico, che infligge un duro colpo alla criminalità, riducendone la sfera d’azione.
Da tempo poi c’è chi afferma che l’uso di cannabis potrebbe essere utilizzata per uso terapeutico, rgomento delicato questo che meriterebbe più ampie considerazioni “Oggi si devono importare farmaci dall’estero ad altissimo prezzo, addirittura 40 euro al grammo, o si va al mercato nero, dagli spacciatori. Vogliamo abbattere le barriere autorizzando coloro che sono malati, come i malati di sla, comunque tutte le persone autorizzate ad assumere cannabis a scopo terapeutico, alla coltivazione e alla detenzione” come ha più volte spiegato Sandro Gozi, deputato del Pd. Numerossimi studi scientifici confermerebbero che la cannabis oltre a curare malesseri come l’emicrania o la sindrome premestruale sarebbe d’aiuto nelle prevenzione dell’alzheimer, allevia i sintomi delle malattie croniche e rallenterebbe la crescita dei tumori ( solo per citare alcuni benefici).
Intanto oggi la Commissione di Giustizia inizia il suo esame per valutare o meno la proposta di legge, appoggiata anche dal movimento dei Grillini, nonostante al momento pare abbiano preferito non firmare.