Crocetta, il Muos e la “revoca della revoca”. Dov’è finito tutto l’entusiasmo per il nuovo governo?

StrettoWeb

Quello che ha commesso Crocetta la revoca della sua revoca è un atto di una gravità inaudita. Uno schiaffo a tutti i siciliani. Un atto criminale, un atto che non macchia solo lui. Ma macchia tutte le persone  che lo sostengono. A questo punto sarebbe interessante  fare un’appello, vorrei tanto sapere da quei nomi e cognomi altisonanti della storia Siciliana cosa ne pensano”. Sono le dure parole di Goffredo D’Antona, avvocato catanese, legale dell’Associazione Antimafie Rita Atria, in prima fila tra gli attivisti No Muos. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha di fatto revocato le revoche alle autorizzazioni rilasciate dal precedente esecutivo sulla tanto dibattuta realizzazione del sistema satellitare Usa a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Un caso che scuote da tempo la coscienza popolare, che ha portato negli ultimi mesi gli attivisti a compiere dimostrazioni anche estreme pur di difendere il proprio diritto alla salute e l’ambiente. In buona sostanza, molti avevano creduto, per un attimo, che i lavori fossero veramente stati sospesi, per poter procedere ad un’analisi approfondita sugli effetti che il sistema satellitare avrebbe avuto e sul territorio e sulla vita dei cittadini.

Ma c’era anche chi, come l’associazione Rita Atria, continuava a ripetere che i lavori non si erano fermati, e facendo barriera con il proprio corpo tentava puntualmente di bloccare i lavori per l’installazione del sistema americano. Scioperi della fame, manifestazioni continue da parte delle mamme No Muos, una storia ormai odierna. Ma dal momento in cui l’Istituto Superiore di Sanità, incaricato di effettuare un nuovo studio sugli eventuali effetti dell’impianto, ha espresso un parere estremamente positivo, la regione ha fatto dietrofront, revocando i provvedimenti di revoca delle autorizzazioni all’installazione del MUOS e generando non poche polemiche. “Chiediamo le dimissioni del presidente Crocetta, e delle assessore Lo Bello e Borsellino per violazione del diritto del popolo siciliano all’autodeterminazione, alla tutela dell’ambiente e alla salute del popolo siciliano!” si legge nel comunicato diffuso dal Coordinamento regionale dei comitati.

“Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, ha usato il pretesto della Relazione dell’Istituto Superiore della Sanità per revocare la sua stessa revoca alle autorizzazioni per il MUOS. Con una nota indirizzata ieri al Ministero della Difesa – che evidentemente la attendeva con trepidazione – il Governatore Crocetta ha fatto una colossale marcia indietro: via libera agli americani, avanti tutta con il MUOS. Questo nonostante la Relazione ISS dicesse esplicitamente trattarsi di un parere scientifico, non utilizzabile a fini autorizzativi, per i quali andavano seguite le procedure di legge. Questo nonostante il motivato parere contrario dei suoi stessi tecnici della Regione Siciliana (Mario Palermo e Massimo Zucchetti) che hanno allegato alla Relazione ISS la loro Nota di otto pagine da lui ricevuta il 12 luglio”. Sono le parole del prof. Zucchetti (consulente della regione), che aggiunge: “Valutazioni teoriche approssimate effettuate per il MUOS, seguendo la Normativa Italiana, indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine è rilevante e ne sconsigliano l’installazione presso NRTF Niscemi: effetti a breve termine dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici. La procedura autorizzativa per il MUOS a Niscemi nel 2011 era completamente al di fuori delle prescrizioni di Legge ed era stata giustamente revocata. Ogni proponimento d ripresa dei lavori doveva essere a valle di una nuova procedura autorizzativa”. Ma dal canto suo Crocetta ribadisce che: “L’autorizzazione Muos è precedente al nostro insediamento […]. Le autorizzazioni del governo Lombardo, infatti, avevano prodotto effetti economici e responsabilità nei confronti di terzi. Gli americani, infatti, sostengono che l’intero complesso Muos a livello mondiale costi 18 miliardi di dollari e che tale istallazione non può funzionare senza l’impianto di Niscemi”.

Insomma il brusco dietrofront è dovuto a impegni precedentemente presi, dal vecchio esecutivo. Per riparare, il presidente Crocetta, assicura che “il governo regionale auspica interventi legislativi regionali e nazionali, che possano fornire strumenti adeguati per impedire un’istallazione la cui realizzazione non rientra nei programmi del governo“. E ricorda come un mese fa circa fosse già stato presentato un ddl sulla questione. Ciò che però suscita maggiormente la rabbia dei siciliani No Muos è l’anticipo con il quale arriva la decisione del governatore. Crocetta ha infatti revocato la sua revoca prima dell’esito dell’udienza della CGA. Secondo l’associazione Antimafie Rita Atria, il presidente della Regione “Con il suo atto rende, di fatto, inutile l’udienza della CGA, poichè cessa la materia del contendere. Auspichiamo che Crocetta non parli più di legalità e di giustizia, non vada più a commemorare morti di mafia: oggi, con il suo gesto ne ha ucciso la memoria attiva; ha reso la Sicilia serva”.

Di certo gli ultimi risvolti della vicenda-Muos non hanno fatto bene al governo Crocetta. Oggi non si fa altro che parlare di promesse non mantenute e l’entusiasmo iniziale per il nuovo governo viene soppiantato dai molti interrogativi dei siciliani. Il clamoroso passo indietro di Rosario Crocetta ora viene letto alla luce di tutte le altre gaffe compiute negli ultimi tempi, ad esempio in tema di cambio al timone degli assessorati. Molti ora tirano fuori i nomi dei quei sostenitori in campagna elettorale ritenuti abbastanza discutibili. “E non dite che non vi avevamo avvertito” potrebbe affermare il Comitato degli attivisti No Muos che faceva fatica a fidarsi delle parole del governatore siciliano. Quel che è certo è che il presidente Crocetta si appresta a vivere uno dei momenti più difficili da quando è in carica. Non è da sottovalutare una considerevole perdita di consenso e di credibilità. Una dura critica viene sferrata anche dai quattordici parlamentari M5S: “Con questo atto è iniziata ufficialmente la svendita della Sicilia in favore del ministero della difesa e degli americani. Da isola più bella del mondo a piattaforma militare, è questo il nostro destino?”. Ma le perplessità aumentano anche a Palazzo d’Orleans. Molti collaboratori di Crocetta sono rimasti spiazzati di fronte all’improvviso cambiamento di rotta. Alcuni appoggiano anche l’ipotesi che un’azione così repentina e inspiegabile possa essere dovuta alle probabili pressioni subite dal governatore. Sembra impossibile placare l’ondata di sdegno generata dalla decisione del governo Crocetta. La stagione degli interrogativi sul futuro della Sicilia è appena cominciata.

Condividi