Tutti a scuola hanno sicuramente conosciuto l’”Orlando Furioso” di Ariosto o la “Gerusalemme Liberata” di Tasso, capolavori della letteratura italiana, capolavori dell’epica (in un ambito però squisitamente moderno). Ma l’epica, prima di arrivare in Italia, ha fatto tappa in Francia, da cui ovviamente derivarono, relativamente a temi e stile, i capolavori italiani. Di epica francese si hanno svariate opere, come la “Chanson de Roland”, la “Chanson de geste”, ma davvero pochi sanno che esiste fra queste gloriose epopee, una “Chanson d’Apremont”, una “Canzone d’Aspromonte”.
Ma come Aspromonte? Dove al massimo oggi andremmo a fare una scampagnata a Pasquetta o una gita domenicale? Proprio così. Quest’opera, di circa 10000 versi, è stata composta intorno al XII secolo ed è una di quelle tante canzoni che venivano cantate ai Crociati in partenza per la Terrasanta.
L’azione della chanson si svolge a Risa (nome normanno di Reggio), fiorente città cristiana. L’opera tratta delle res gestae (gesta) di Ruggieri di Risa (Ruggiero di Reggio) e della sua storia d’amore con una certa Gallicella. Avverrà di lì a poco uno scontro fra paladini di Carlo Magno e mori in Aspromonte e Carlo Magno si prepara a combattere; vorrebbe prender parte al combattimento anche il suo giovane figlio Rolandino (il futuro Orlando protagonista dell’”Orlando Furioso” e dell’”Orlando Innamorato”), ma ciò non gli viene concesso: egli perciò fugge dal castello di Reggio e si unisce ai combattenti palatini nello scontro con i mori. Però Agolante, re d’Africa in guerra con Carlo Magno, giunge a Risa con i suoi due figli e con la figlia Gallicella. Uno dei suoi due figli ingaggia un combattimento con Ruggieri, chiedendogli però, prima di combattere se avesse voluto rinunciare al cristianesimo ottenendo in cambio un regno in Africa: ottiene tuttavia un rifiuto pronunciato però dopo aver alzato la visiera. Scopre così il suo viso, da cui rimane molto colpita Gallicella, che dopo la battaglia si unisce all’innamorato Ruggieri. Poco dopo però Beltramo, infido fratello di Ruggieri, lo uccide a tradimento e Gallicella, vinta dal dolore, da sola dà alla luce i figli sull’Aspromonte. Altro interessante episodio di tale chanson è quello di Namo, altro eroe cristiano, che sull’Aspromonte uccide il Grifone, mitico animale alato.
Tale poema, sul piano letterario, è inoltre molto importante all’interno del ciclo carolingio (poemi epici simili a questo trattanti le gesta dei sovrani carolingi) dal momento che proprio in Aspromonte Rolandino, il futuro Orlando, ha la sua iniziazione di cavaliere, scopre sé stesso e la sua condizione di cavaliere.
Quest’opera è scritta in francese arcaico e, caso rarissimo, non è ancora stata tradotta in italiano; è stata infatti anche proprio per questo riscoperta da poco dall’opinione pubblica nazionale.
Tutti sicuramente sanno come siano tante le storie ed i racconti relativi all’Aspromonte: ma pochi invece sapevano che su questa nostra cara montagna è stato ambientato un poema epico, genere letterario che è uno dei fiori all’occhiello della letteratura occidentale.