Nel 1629 pubblicò invece a Messina, presso la tipografia di Pietro Brea, l’opera Antidotari Messanensi, il cui titolo completo è “Pharmacopoeia seu Antidotarium Messanense: in quo tum composita medicamenta, vsu recepta, ex typis Petri Breae”, Messanae 1629. In tale opera egli elogia le terme rammaricandosi però del fatto che prima di lui nessuno ne avesse fatto menzione malgrado la loro utilità soprattutto per i dolori artritici; dice infatti: “Dole quod nec Savonarola nec alius reperiatur qui de quodam balneo in agro Messanensi prope oppidum Alì existente, meminerit, de quibus quidem facultatibus habitantes mira celebrant, ita ut aegri quamplurimi audientes ipsius admirabiles virtutes, et praesertim circa dolores artriticos illuc alacriter complerunt” (la cui traduzione è “Duole che né Savonarola né nessun altro abbia fatto conoscenza di una stazione termale nella piana Messinese vicino dove sorge la cittadina di Alì, e (do essa) ricordi, delle cui facoltà celebrano certamente gli abitanti le ricchezze, tanto che gli svariati malati che odono le sue qualità ammirevoli, che sono qui feconde in particolar modo relativamente ai dolori artitici.” Invitiamo in ogni caso i maggiori curiosi a consultare altre fonti online, ritrovabili in siti quali googlebooks o internetculturale.it Ringraziamo infine le varie segnalazioni inviateci, ed in particolar modo la professoressa Michela D’Angelo, docente di storia presso l’università di Messina che ci ha inviato una preziosissima segnalazione che ha permesso di redimerci da questo errore.
Le qualità termali di Alì Terme narrate da Giovanni Battista Cortesi (non, quindi, da Cartesio)
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