Metromare, politiche giovanili e buoni propositi: intervista esclusiva al giovane assessore Filippo Cucinotta

StrettoWeb

accorinti-assessoriContinuano le interviste di StrettoWeb per conoscere i nuovi assessori della Giunta Accorinti. Oggi pubblichiamo pensieri e progetti del giovanissimo assessore alle Risorse del Mare, Protezione Civile, Sicurezza sul Lavoro e Politiche Giovanili Filippo Cucinotta.

  • Chi è Filippo Cucinotta e come nasce l’avventura di “Cambiamo Messina dal Basso”?

Sono un giovane messinese laureato in Ingegneria Navale. Il mio percorso di studi inizia all’Università di Messina dove ho conseguito i primi tre anni di studio per poi terminare la specialistica a Genova. Sono tornato a Messina per cominciare un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dei materiali ed ho iniziato un percorso di ricerca post-dottorato. Attualmente ho una docenza a contratto, insegno Geometria dei Galleggianti presso l’Ateneo Messinese. Nell’ambito della ricerca mi sono sempre occupato di “Fluido Dinamica Numerica”, ovvero lo studio dei moti dei fluidi, e in particolare mi occupo dell’acqua applicandola all’Ingegneria Navale nella resistenza delle Navi.

Mi sono “autocoinvolto” da subito nel progetto di Renato, ho appreso per caso che era in atto la raccolta firme per spingerlo a candidarsi come primo cittadino ed ho deciso di “tuffarmi” in questa avventura partecipando alle prime riunioni dalle quali poi è nato il movimento Cambiamo Messina dal Basso. Fino al primo turno della tornata elettorale ho svolto un ruolo all’interno dello staff senza nessun altro tipo di coinvolgimento: l’ultimo giorno utile nel quale si sarebbero dovute comunicare le ultime nomine per completare la rosa degli otto assessori, durante una riunione in tarda serata Renato ha deciso di sciogliere le riserve e formulare i nomi dei tre assessori che avrebbero completato la rosa. Fece il mio nome ed io risposi immediatamente si con spirito di servizio e un pizzico di stupore.

  • I primi due provvedimenti

I provvedimenti sono gli atti conclusivi di un iter precedente ed anche complesso in cui è compito delle istituzioni dialogare, collaborare, chiamare a raccolta tutto l’assessorato, altri soggetti istituzionali locali, e soprattutto la città a tutti i livelli. Non posso dire quali saranno i miei primi due provvedimenti, ma spiegare quali sono le due direzioni verso le quali stiamo lavorando e trascinando istituzioni e cittadini. Come già abbiamo detto più volte in campagna elettorale la nostra filosofia non è quella di imporre le scelte politiche dall’alto.

Da pochi giorni ho iniziato a studiare le carte relative alla questione Ente Porto. In più occasioni si è parlato della chiusura dell’Ente, che è fino ad ora stato un rubinetto aperto di fondi regionali, non voglio dire adesso quale sarà la decisione della Giunta perché ci sono pro e contro e li stiamo analizzando e il provvedimento verrà in seguito.

Ci stiamo attivando per chiedere di aprire un tavolo di valorizzazione dell’Area dello Stretto con il fine successivo di ottenere la candidatura per il patrimonio Unesco. A tal proposito abbiamo incontrato alcuni esperti che ci hanno suggerito un iter praticabile. Tengo a precisare che questo non sarà un provvedimento del mio assessorato o del Comune di Messina, ma semplicemente, come istituzione locale ci facciamo promotori per raccogliere il supporto e le idee di chiunque abbia l’interesse alla candidatura dello Stretto come patrimonio Unesco. Siamo in una fase preliminare, questo è un progetto che abbiamo più volte ribadito in campagna elettorale e lo faremo, come e con quali mezzi lo decideremo nel tempo, per adesso siamo in fase di start up.

  • Quale sarà il suo impegno per la Metromare?

Esistono degli interventi che possono essere adottati nel medio e nel lungo termine. A medio termine il Comune, insieme alle altre istituzioni interessate, può riuscire a fare in modo che venga davvero valorizzata la continuità territoriale. Fermo restando che ciò dovrà essere stabilito dal governo nazionale, se davvero vi sarà il riconoscimento, non solo con le Isole minori già esistente, ma anche con il “continente”, si possono innescare una serie di meccanismi per cui anche le tratte non remunerative potranno essere finanziate dallo Stato garantendo dunque il diritto alla mobilità. Nonostante la Metromare è una tratta non remunerativa finanziata è un fatto acclarato che chiunque voglia attraversare lo Stretto con la propria auto o semplicemente a piedi deve far fronte ad un onere decisamente alto. Dunque, credo che solo attraverso il riconoscimento di continuità territoriale il Comune potrà “battere i pugni” per richiedere un diritto che prima deve essere riconosciuto in essere.

A lungo termine il Comune può realizzare il progetto dell’istituzione della Flotta Comunale, come già avviene in altre realtà anche interregionali. Ciò vuol dire farsi carico di una Flotta che abbia l’obiettivo di garantire la continuità territoriale e lo scambio socio-culturale tra le due sponde, dunque con tariffe agevolate, con una sostenibilità economica privata, ovvero garantendo anche nello stesso tempo un traffico di mezzi commerciali. In questo modo, una Flotta che sia Comunale e in attivo potrebbe essere un occasione di sviluppo della città in termini di posti di lavoro, ma soprattutto un occasione di sviluppo socio-economico del cittadino che innescando un circuito virtuoso possa agevolmente sbarcare a Reggio Calabria o viceversa. Come detto il progetto della Flotta Comunale rientra nella categoria a lungo termine e non potrà essere vagliato nei prossimi mesi.

Da qui a sei mesi il Comune non può fare molto a causa delle enormi difficoltà economiche che tutti conosciamo. Ma di sicuro si può chiedere allo Stato di iniziare a lavorare da subito per il bando di affidamento Metromare che scadrà a dicembre, non dimentichiamoci che il servizio è stato concesso con determina in affidamento per fronteggiare l’emergenza e le tempistiche davvero ridottissime. Dunque, è necessario che si lavori per l’istituzione di un bando di affidamento della Metromare, in primo luogo per tutelare il cittadino che viene penalizzato in termini di numero di corse, tratte e tariffe.

  • Non a caso le è stata affidata la delega per le Politiche Giovanili, quali sono i suoi progetti in merito?

Il primo intervento utile, importante e che compete all’assessore e vicesindaco Giuseppe Signorino è creare lavoro. Se i giovani hanno possibilità di trovare un impiego è difficile che vogliano lasciare la città. Ma in realtà il lavoro non è l’unico problema. La mancanza di fiducia nelle istituzioni che si trasforma nell’idea che le cose non cambieranno mai credo influisca molto sui giovani che decidono di andar via. Diversamente chi sa di aver parte attiva nel cambiamento della città preferisce non gettare la spugna e Messina ha bisogno di ragazzi che abbiano spirito di rinnovamento. Inoltre un ruolo fondamentale lo giocano i servizi che influiscono molto sulla scelta dei giovani di andar via o restare: se la città è in balia dell’incuria, senza servizio pubblico, non propone vaste offerte culturali, musicali, teatrali è normale che il desiderio di emigrare la fa da padrone.

Messina: intervista esclusiva all’assessore alle politiche sociali Antonino Mantineo

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