”Quando si parla di parte residuale – continua Ciaccio – ci si riferisce alla parte residua dopo la raccolta differenziata. Se a Palermo la raccolta differenziata e’ pari al 6% circa, vuol dire che tutto sara’ trattato per produrre ecoballe. Ci diranno che l’impianto e’ pulito che le ecoballe possono essere esportate. Sono frottole. Non si capirebbe perche’, allora, prevedere la realizzazione di un impianto del genere in montagna e non vicino al porto o ad una stazione, per ridurre i costi di trasporto. La verita’ e’ che vogliono accatastare le ecoballe per farle finire, alla prossima emergenza, nell’inceneritore’‘. Dei progetti della Regione sarebbe all’oscuro pure il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che recentemente ha tenuto un incontro all’Ars con i responsabile del gruppo Ambiente del Movimento Cinque Stelle di Palermo. ‘‘Sia il sindaco che l’assessore alla vivibilita’ Barbera – sostiene Ciaccio – si sono mostrati sorpresi nel prendere visione dei verbali che abbiamo avuto tramite la nostra richiesta di accesso agli atti. Una cosa e’ certa: noi non permetteremo mai la realizzazione di un inceneritore. Piuttosto ci incateniamo a Bellolampo”. ”Il governo – afferma il deputato Claudia La Rocca – deve fare chiarezza. Chi parla di raccolta differenziata non puo’ parlare, al contempo, di distruzione termica della materia. Ci chiediamo perche’ si pensa alla costruzione di ‘impianti di valorizzazione energetica’, invece di impianti di estrusione a freddo per il recupero di gran parte dell’indifferenziato. E tutto cio’ contrariamente a quanto previsto nelle direttive europee, che vedono recupero energetico e discariche agli ultimi due posti nella gerarchia della gestione dei rifiuti. Evidentemente la Sicilia e’ partita dall’ultimo gradino, ampliando le discariche e paventando la costruzione di inceneritori e simili”.
Palermo, rifiuti: la Regione starebbe lavorando a un inceneritore a Bellolampo
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