Poker e Nazismo

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Poker-e--NazismoE’ tristemente noto a tutti che Hitler era un pazzo criminale ed altrettanto lo erano i suoi esaltati seguaci di allora, essendo quelli attuali solamente degli imbecilli.

Non tutti sanno, però come egli concepì l’idea del Nazismo.

Hitler da piccolo usava giocare, come tanti altri bambini, in strada.

Un giorno vide dei bambini che giocavano a carte, ad un gioco per lui sconosciuto chiamato poker.

I bambini cercarono di insegnarglielo, ma il piccolo Adolf non arrivava a capire, tanto che non riuscì mai a vincere nemmeno una sola mano.

Molti di quei bambini erano ebrei, altri erano immigrati polacchi ed uno era addirittura uno zingaro, il quale, come se non bastasse, lo prendeva in giro per quei ridicoli baffetti che già aveva in tenera età.

Il piccolo Hitler non sopportava che soggetti del genere, che riteneva inferiori, potessero vincerlo e per questo soffriva molto.

Giurò così che gliela avrebbe fatta pagare.

Quando diventò grande, una sera, al ritorno della sua solita giornata di lavoro come imbianchino, incontrò in una birreria degli altri soggetti che avevano avuto, da piccoli, esperienze simili alla sua.

Pensò allora di dedicarsi alla politica per dare voce ed un’ideologia a quanti, di razza superiore come la sua, avevano subito umiliazioni da gente indegna di vivere e, poco tempo dopo, fondò il partito nazista.

Appena arrivò al potere, il suo primo provvedimento fu l’abolizione del poker, decretando che era un gioco adatto solo a razze inferiori.

Il seguito, purtroppo, è tragicamente noto.

Saverio Spinelli

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