Regione Calabria, ecco tutte le spese pazze dei consiglieri: dai caffè alle partite su Sky

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5 euro: il prezzo di un gratta&vinci, 70 centesimi: il prezzo di un caffè in quasi tutti i bar reggini, 1.200 euro: il prezzo di un set di valigie (a questo punto speriamo griffate), 6.000 per quattro spettacoli di un gruppo cubano ad agosto e altri 4.000 per lo stesso gruppo a settembre (anche qui speriamo che almeno ne sia valsa la pena), circa altri 5 euro per una partita trasmessa da Sky (confidiamo nel tifo per la Reggina, quantomeno).

Penserete voi che stiamo dando i numeri. Si è vero, lo stiamo facendo ma per farvi sapere quali sono state le “spese pazze” dei gruppi consiliari della Regione Calabria.

Piccolo particolare: questi beni, che vanno dal gratta&vinci ai viaggi, bouquet di fiori, carburante, pranzi e cene, Mont Blanc e giocattoli per bambini, li hanno pagati i contribuenti calabresi.

Lo scandalo delle “spese pazze” sta travolgendo e investendo quasi tutti i gruppi, che compongono il Consiglio Regionale della Calabria; dall’IDV al PD, dal PDL alla Lista Scopelliti: nessuno escluso, tutti coinvolti. Questi gli indagati: Luigi Fedele (attuale assessore regionale del Pdl); Alfonso Dattolo (attuale assessore regionale dell’Udc); Pino Gentile (attuale assessore regionale del Pdl); Alberto Sarra (attuale sottosegretario del Pdl); Agazio Loiero (Autonomia e diritti), Giulio Serra (Insieme per la Calabria), Giuseppe Bova (Misto), Sandro Principe (Pd), Giampaolo Chiappetta (Pdl), Giovanni Bilardi (Eletto senatore in quota Scopelliti presidente), Nino De Gaetano (Pd), Vincenzo Ciconte (Pd), Emilio De Masi (Idv).  Sono 13, 7 di centro/destra e 6 di centro/sinistra, sui 52 complessivi, di cui 31 di centro/destra e 21 di centro/sinistra.

I nostri consiglieri prima avrebbero speso e poi si sarebbero fatti rimborsare. Come? Ovviamente con fondi pubblici; questo sta emergendo dalle indagini, che parallelamente la Corte dei Conti sta conducendo insieme alla magistratura reggina con i procuratori Sferlazza e Centini. Le accuse sono quelle di peculato, concorso in peculato e truffa.

A prescindere dalle contestazioni penali che vengono mosse ai consiglieri della Regione Calabria, ce ne sarebbero altre da farsi sul piano morale; forse un po’ populista come domanda, ma si sa “vox populi vox Dei”: “Consiglieri, avevate davvero bisogno di farvi rimborsare finanche il caffè al bar, che sono solo 70 centisimi, a fronte di stipendi e indennità che i calabresi onesti vedono solo con il cannocchiale?”.

I calabresi sono famosi per la loro ospitalità: se al bar entra un conoscente, è doveroso offrirgli il caffè. Ma pagandolo di tasca propria, non facendolo pagare ai propri elettori.

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