Sicilia, nasce il movimento “Articolo 4”. Vi aderiscono 7 deputati regionali e 500 amministratori locali

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Logo-Articolo4-400x215Sette deputati regionali (il capogruppo Luca Sammartino, Lino Leanza, Salvatore Lentini, Valeria Sudano, Paolo Ruggirello, Toto’ Cascio e Raffaele Nicotra), 500 amministratori locali per un movimento che si definisce equidistante dal centrodestra e dal centrosinistra con nel proprio dna la lotta alla disoccupazione e l’autonomia siciliana. E’ Articolo 4, il movimento fondato dal parlamentare regionale Lino Leanza, nel suo debutto ufficiale a Palermo in occasione dell’Assemblea costituente. “Siamo qui oggi -spiega Leanza durante una conferenza stampa in un hotel cittadino- per approvare il manifesto politico e il codice etico del moviemnto, che non avra’ un leader perche’ il tempo dei partiti padronali e’ finito. La base sara’ chiamata a votare e ad esprimersi sempre e su ogni questione“. Un movimento di marcato carattere regionale, che mira ad essere un “punto di riferimento” per la Sicilia, senza varcare i confini dello Stretto e che avra’ tra i suoi principi fondanti “un autonomismo vero cui -assicura Leanza- non vogliamo derogare“. Sul fronte delle alleanze nessun veto. “Serve una politica di pacificazione -dice il parlamentare- dialogheremo con tutti per il bene della Sicilia, siamo un movimento che sara’ con i siciliani, mettendo al centro della nostra azione la lotta alla disoccupazione e all’esclusione sociale“. Per farlo Articolo 4 presentera’ un ‘Patto per il lavoro e lo sviluppo’, redatto mettendo insieme ad uno stesso tavolo tutti i soggetti interessati: comuni, regione, sindacati ed associazioni imprenditoriali e di categoria per superare “l‘attuale approccio disorganizzato”. Al governo Crocetta i sette parlamentari regionali di Articolo 4 consegneranno una decina di ddl, “leggi vere –spiega Leanza- sul diritto allo studio, l’immigrazione, gli asili nido d’infanzia, i servizi socio-assistenziali, i casino’ e gli stadi e l’istituzione della bio banca. Saranno laggi a costo zero, su cui noi siamo pronti a fare la nostra parte. Appoggiamo il governo Crocetta -conclude- ma chiediamo fatti concreti sui temi del lavoro e su questi siamo pronti a incalzare l’esecutivo”.

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