Il prestigioso Coro Lirico “F. Cilea” di Reggio Calabria e la lirica d’eccellenza dello Stretto di Messina

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946507_513927772004875_109242068_nSappiamo certamente tutti come purtroppo ormai da tempo una fortissima crisi stia dilaniando l’Italia intera; molti sono i settori economici e produttivi in cui i tagli e le riduzioni sono all’ordine del giorno; tuttavia uno in cui si stanno facendo tagli pazzeschi è uno di quelli in cui, invece, l’Italia, di essa sede naturale e storica, dovrebbe eccellere e primeggiare nel mondo: stiamo parlando del mondo dell’opera lirica. I tagli e le stagioni liriche dimezzate (se non addirittura eliminate) sono a bizzeffe in tutta Italia, ma ciò sta purtroppo anche accadendo sulle sponde del nostro Stretto. Su ambedue le sue sponde sorgono infatti due prestigiosissime orchestre, quella del “Cilea” di Reggio e quella del “Vittorio Emanuele” di Messina; ed il coro: il prestigiosissimo Coro Lirico “F. Cilea” di Reggio Calabria. Sorto nel 1981 (prima della riapertura del Teatro di Messina che è avvenuta nel 1985 e in coincidenza della chiusura  per oltre vent’anni del Teatro F.Cilea)  e composto in massima parte da diplomati in canto presso i conservatori di Reggio e Messina, esso ha da sempre dato manifestazione della sua eccelsa bravura in tutto il repertorio operistico italiano e non, a partire da Verdi a Puccini, Bellini, Donizetti, Rossini, Mozart, Beethoven ed altri ancora, oltre ad aver anche preso parte a realizzazioni di musica sacra o da camera. Ha lavorato con  grandi della lirica quali Lorin Maazel, Katia Ricciarelli, Nicola Martinucci, Fiorenza Cossotto, Piero Cappuccilli,  Daniel Oren, Renato Bruson, Ghena Dimitrova, Leo Nucci, Giuseppe Filianoti, Renato Palumbo, Paolo Carignani, Nicola Luisotti, Ottavio Ziino, Giuseppe Di Stefano, Virgilio Puecher, Carlo Maestrini, Filippo Crivelli, Carlo Rizzi, Massimo De Bernart, Maurizio Benini, Anton Guadagno ed altri ancora.

Ha calcato palchi in nazioni europee quali Germania (Amburgo e Monaco di Baviera), Belgio (Bruxelles), Spagna e Francia;  nel 2009 ha eseguito inoltre presso il teatro romano di Aspendos (Turchia) la Norma di Bellini. Il 19 dicembre 2005 ha preso parte al tradizionale concerto lirico presso la camera dei deputati, oltre ad aver cantato più recentemente alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In Italia è stato presente in stagioni liriche presso Savona (dove ha partecipato all’allestimento ed alla diffusione in diretta radiofonica per la RAI, nonchè all’incisione discografica in prima assoluta, di opere poco eseguite del patrimonio operistico italiano), Busseto (al tradizionale festival verdiano Verdianeum), Carrara, Taranto, Enna, Matera. Canta tuttora in Calabria presso il teatro di Reggio Calabria e ha cantato presso il “Politeama” di Catanzaro e il “Rendano” di Cosenza, nella realizzazione di opere liriche presso questi tre maggiori teatri calabri; In Sicilia, oltre a Messina, ha cantato presso il Luglio Musicale Trapanese in Trapani e presso il Teatro Greco di Taormina. Nel 2009, nel corso della stagione musicale di Taormina Arte, ha preso inoltre parte alla produzione dell’Aida trasmessa su SKY Classica in tutta Europa; ha poi eseguito con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e la direzione di A. Veronesi la Nona Sinfonia di Beethoven al Teatro Politeama di Palermo e nelle Cattedrali di Enna,Trapani e Messina. Nel 2010 a Taormina il coro è stato poi impegnato nella Turandot di G. Puccini (servizio trasmesso su Canale 5 nella trasmissione Il Loggione) e nella esecuzione dei Chichester Psalms di L. Bernstein e dei Carmina Burana di C. Orff. Già diretto dal M° Renato Palumbo, è diretto, dal 1984, dal M° Bruno Tirotta, docente di didattica della musica presso il conservatorio reggino.  Ha ricevuto numerosi premi (quali quello ANASSILAOS per la sezione musica) e numerosi altri riconoscimenti oltre ad eccelse recensioni da parte di innumerevoli testate giornalistiche e televisive.

Purtroppo, come ho detto poco sopra, la crisi, o altri fattori non certamente qui citabili (relativamente ad attuali stagioni in teatri siciliani) hanno tarpato le ali a questo gioiello calabro-siciliano (che dunque tengo ad evidenziare nella sua doppia natura, che convive perfettamente e, da sempre, con ottimi successi, su ambedue le sponde); Messina ha tuttavia messo in cartellone, per la stagione lirica 2012/2013, solo il  Rigoletto di Verdi; Reggio, nemmeno quello!  E per l’anno venturo, si prevede, purtroppo, qualcosa di ancor più nero. La lirica nello stretto sta, ahimè, così piangendo, ed un tempo (almeno in parte) fiorente, sta cadendo in basso e, sicuramente, amaramente; purtroppo tuttavia non si comprende che facendo lirica (come ovviamente ogni altro tipo di rappresentazione teatrale) si apporta solamente ricchezza e benessere, turismo e solo introiti, e poi, cosa ancor più importante, cultura, la quale, in questo periodo nero, sta forse cadendo in disuso, o sta divenendo meno importante; ci dobbiamo tuttavia forse anche ricordare che essa, e solo essa è il simbolo di ciò che siamo, di ciò che siamo stati e di ciò che, ovviamente, saremo. E la lirica, a riguardo, è simbolo e manifestazione perfetta di ciò che vuol dire italianità: essa è infatti nata in Italia ed è un suo indubbio fiore all’occhiello: riprendere a fare una stagione lirica sulle sponde dello stretto sarebbe dunque foriero solo di cultura e ricchezza. Il coro Cilea, in quanto a ciò, si è meritato un posto di primo piano nelle stagioni liriche nello stretto ed è  l’esemplificazione di ciò che vuol dire lirica in seno a tale zona. Invio infine un grande augurio da parte mia e dell’intera redazione a tale radiante gioiello perché torni a risplendere come esso merita, e che non incappi in miserrime situazioni, quale quella attuale, momento in cui si ritrova a non svolgere stagioni liriche che, presso  dei teatri estivi siciliani, attualmente si svolgono con un certo taglio della spesa ma anche, naturalmente, con un conseguente taglio della qualità, come anche molti giornali hanno fatto notare. Esorto, a nome di tutto il giornale, ad una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica perché la lirica rifiorisca sulle sponde dello stretto di Messina e, ovviamente (come d’altronde è sempre stato), nelle zone ad esse limitrofe, con eccelsa  grandezza, della quale il coro Cilea  unitamente alle due orchestre dello stretto e a tutte le maestranze (sarte, tecnici, macchinisti, maestri collaboratori, comparse) che nel corso degli anni hanno rappresentato un  potenziale artistico di indubbia bravura e professionalità, sono stati e saranno, indubbiamente forieri.

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