Cosenza, topi al centro trasfusioni dell’ospedale

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Una brutta sorpresa quella trovata dagli ispettore del ministero della Salute inviati lo scorso 12 agosto dal ministro Lorenzin, dopo la morte di un uomo di 79 anni, a causa di una sacca di sangue contaminata da germi. Al centro trasfusioni dell’ospedale di Cosenza, infatti, gli ispettori hanno trovato dei topi. Lo riferisce Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Cosenza, “Nella relazione – afferma Scarpelli – si fa riferimento a esche per topi e alla presenza occasionale di roditori nei locali del servizio trasfusionale”. Gli ‘007’ del ministero hanno rilevato una serie di irregolarita’, anche gravi. “Gli ispettori – sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Cosenza, Paolo Gangemi nel loro verbale hanno pero’ riconosciuto anche il grande sforzo del management aziendale ad attivare le procedure di controllo del Centro. Resta pero’ il fatto che la struttura e’ vecchia e le carenze strutturali ci sono e sono emerse. Su questo non ci sono dubbi”. Gli ispettori hanno consegnato al direttore dell’Azienda sanitaria una serie di indicazioni da rispettare. “Tra queste – spiega Gangemi – c’e’ l’inibizione della password di accesso alla banca dati del Centro. D’ora in avanti l’accesso al software sara’ consentito solo al direttore sanitario di presidio”. C’e’ poi l’invito al rispetto delle linee guida. “Di fatto ci sara’ una divisione netta delle responsabilita’. Ogni operatore del Centro rispondera’ direttamente del proprio lavoro”. Inoltre, l’Azienda sanitaria dovra’ nominare in fretta “entro settembre”, il nuovo direttore del Centro.

 “Il precedente – spiega Gangemi – e’ andato in pensione. Da luglio siamo scoperti”. Gli ispettori hanno tracciato anche un profilo del nuovo responsabile da nominare: “Dovra’ essere esperto, competente e dovra’ dedicarsi alla gestione del Centro a tempo pieno”, aggiunge. La Calabria e’ pero’ una regione alle prese con il piano di rientro in sanita’, e le assunzioni non sono cosi’ semplici. “Ancora non abbiamo ottenuto – sottolinea Gangemi – il via libera da parte del sub commissario alla sanita’ calabrese, l’ex generale della Guardia di Finanza Luciano Pezzi. La Regione ci concede la possibilita’ di utilizzare personale di altre aziende ma non a tempo pieno: solo tre volte a settimana. Non e’ quello che ci hanno indicato gli ispettori”. Gangemi si sente con le spalle al muro. “Se entro fine mese la situazione non si sblocchera’ saro’ costretto a chiudere il Centro. Ho gia’ informato ufficialmente della cosa il ministero della Salute”.

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