Lamezia terme: Caputo (antiracket) su operazione Perseo

StrettoWeb

Non è stato scelto a caso “Trame” come nome da dare al Festival di Lamezia. E con gli arresti “eccellenti” dell’operazione “Perseo” i magistrati della Dda di Catanzaro hanno cominciato a fare piena luce su alcuni di questi intrecci pericolosi. Per questo vogliamo esprimere la nostra più sincera gratitudine al Procuratore Aggiunto Dott. Borrelli e al Capo della Squadra Mobile Dott. Ruperti e a tutti gli uomini e le donne che hanno contribuito a raggiungere questo importante obiettivo.Ci conforta moltissimo sapere, inoltre, che a breve ancora altri intrecci saranno svelati e ancora tanti e tanti motivi avranno i nostri cittadini per alzare la testa ed affiancare le forze di polizia.  E siamo totalmente d’accordo con l’analisi fatta dal Dott. Borrelli e dal Questore Dott. Marino. Il primo ha affermato come si legge in alcune sue dichiarazioni che, “l’omertà non è solo paura, spesso è anche interesse”, il Questore, come si apprende dagli organi di stampa,  ha invece parlato di “un sistema mafioso che non solo ha insanguinato Lamezia a suon di omicidi, ma ha anche dissanguato una parte della già fragile economia lametina”. Di conseguenza crediamo che non ci sia più tempo né spazio per chi volesse mantenersi a “distanza di sicurezza” continuando come se nulla fosse accaduto.  Forse sarà il caso di valutare penalmente e severamente i comportamenti troppo accondiscendenti, sino al punto da essere quasi collusivi con le cosche.  Il silenzio di questi giorni è dovuto ad un unico motivo: avevamo bisogno di sapere maggiori dettagli su questa operazione. Negli ultimi tempi infatti era stata messa in moto la c.d. macchina del fango: si era parlato di soci che continuavano a pagare il pizzo e si descriveva l’associazione come una polveriera sul punto di esplodere.Invece nelle carte processuali non esiste alcun riferimento a pagamenti di qualsiasi genere da parte dei soci dell’antiracket nei confronti delle cosche lametine. Lo sapevamo ma è stato bello ugualmente averne conferma. Non avremmo avuto alcun dubbio ad espellere dall’associazione chiunque fosse stato sorpreso a fare il contrario, e così sarà sempre in futuro. Adesso continueremo a fare la nostra parte per quanto ne siamo capaci e per quanto aiuto e collaborazione troveremo intorno a noi. Alcune volte ci riuscirà meglio, altre meno. Ma non staremo mai affacciati alla finestra ad aspettare e vedere cosa succede. In quanto al nostro fratello Rocco, saremo insieme e sempre dalla stessa parte ancora per tanto tempo e per tante volte. Sappiamo che a tanti malpensanti risulta difficile credere che una persona possa fare una scelta diversa, magari sofferta, rimanendo comunque legato ai vecchi compagni di viaggio. Ma tra persone per bene, quali noi siamo, si usa così.” E’ quanto dichiara in una nota  il Presidente  dell’Associazione Antiracket Lamezia, Armando Caputo.

Condividi