Lampedusa, i pescatori chiedono lo stato di calamità: “Ridotti ormai alla fame”

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Pescatori-lampedusaLo “stato di calamita’ per la pesca e per i pescatori ridotti ormai alla fame”. A chiederlo e’ Salvatore Martello, presidente del Consorzio pescatori di Lampedusa, in una lettera inviata al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, all’assessore regionale alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, e al direttore generale del dipartimento Pesca, Felice Bonanno. Per i pescatori della piu’ grande delle isole Pelagie lo stato di crisi in cui versa il comparto e’ determinato anche dalle regole sul fermo biologico emanate dalla Regione, che favorirebbero, denuncia Martello “quelle marinerie che non si sono date regole, dando la possibilita’ di fermarsi a loro piacimento”. “Noi ci siamo imposti delle regole per la difesa delle risorse ittiche costituendo il consorzio, dotandoci di un piano di gestione approvato dalla Regione siciliana, dal ministero e dall’Unione europea – scrive Martello nella lettera -. Il nostro sforzo ed il nostro impegno nel rispetto delle regole non coincide con le regole sul fermo biologico emanate dalla Regione. La discrezionalita’ fa si’ che il mare invece di riposarsi e ripopolarsi continui ad essere sfruttato indiscriminatamente”. A questa problematica, poi, denunciano i pescatori di Lampedusa, si aggiunge “l’invasione delle barche dei paesi rivieraschi del Mediterraneo” e la mancata sostituzione della nave ‘Paolo Veronese’, “vecchia ed inadeguata”. “Il gasolio non viene imbarcato sulla nave di linea perche’ si da’ la priorita’ ai generi di prima necessita’ – dice ancora Martello -. La mancata competizione fra i due depositi di carburante fa si che il prezzo sale alle stelle, oggi a Lampedusa il costo per un litro di gasolio per la pesca e’ di 0,92 euro. Questo inverno sempre a causa della nave, il nostro prodotto spesso e’ stato buttato in mare perche’ impossibilitati a trasportarlo in Sicilia”. Nonostante i diversi tavoli tecnici, denuncia Martello, ancora non e’ arrivato nessun risultato e il mancato arrivo dei contributi per il fermo biologico del 2012 oltre alla cassa integrazione per i marittimi imbarcati “sta mettendo a dura prova la sopravvivenza e la stabilita’ delle famiglie”. 

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