Dopo l’interdizione per mafia del socio privato “Calabria Agenda Ambientale”, che a sua volta ha inoltrato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato dopo il rigetto della sospensiva del Tar reggino, sarà il Tribunale civile a decidere le “sorti” della società mista; dopo la comunicazione della Prefettura e l’annuncio dello scioglimento da parte della commissione straordinaria di Reggio l’assemblea dei soci non era, infatti, riuscita a trovare un accordo.
Decisione “rimbalzata” al consiglio di amministrazione, che declarando la propria incompetenza, ha messo in moto l’iter di cui all’ art. 2485 ultimo comma codice civile, che stabilisce: “quando gli amministratori omettono gli adempimenti di cui al precedente comma, il tribunale, su istanza di singoli soci o amministratori ovvero dei sindaci, accerta il verificarsi della causa di scioglimento, con decreto che deve essere iscritto”.
La decisione del Tribunale dunque è l’ultimo passaggio di un’intricata questione, iniziata ormai alcuni mesi fa quando la Commissione straordinaria di Reggio, allora guidata dal Commissario Vincenzo Panico, aveva deliberato lo scioglimento della società mista reggina.