Le risonanze del tavolo massicci stanno continuando a produrre i suoi frutti , ne è la disavventura di ieri, quando un uomo di mezza età che avvertendo un malore , verso le 16 e 30 decide con un gesto di disperazione di cospargere il suolo interno del pronto soccorso con una tanica di benzina , fermato in tempo dall’utenza in attesa di cure e dal personale infermieristico. Il Movimento Europeo Diversamente Abili non poteva mancare con la sua presenza e con le sue continue denunce, per evidenziare sempre più una sanità che non va avanti con storie reali che si conseguono ad un piano di rientro troppo rigido ed incosciente. In precedenza abbiamo già denunciato gli effetti di malasanità sorti dal taglio di reparti e la nostra preoccupazione più grande è che ancora gli effetti non sono finiti. Nella realtà del Pronto Soccorso di Reggio Calabria ricordiamo si vivono due disagi paralleli: il cittadino che sceso alla disperazione impreca le cure dovute e il personale sanitario sempre più carente e con limitazioni professionali cerca di gestire una condizione oltre misura. L’indifferenza nella risoluzione dei problemi da parte di colui che si vanta ancora oggi dei risultati ottenuti dal piano di rientro ci fa comprendere che ha conservato la sua coscienza dentro un cassetto chiuso con un lucchetto arruginito. Quella stessa indifferenza che usa su di noi negandoci le risposte richieste da tanto tempo. Non può essere sempre il cittadino a pagare per gli errori della politica. Il piano di rientro può solo essere rinominato come il nuovo “Attila” , perché dove mette mano non cresce sanità. Il gesto di quest’uomo è sicuramente da condannare ma ha trovato spazio in un terreno sempre più fertile. La corda si sta facendo molto tesa tra i cittadini che conservano dentro solo rabbia per un diritto molto ostacolato da ottenere. Occorre per ciò al Pronto Soccorso di Reggio Calabria integrare personale con assunzioni anche a tempo determinato, questo è quanto denunciato da noi ieri ai telegiornali che trova spazio nelle idee della Dirigenza ospedaliera. Stesso giorno ma con orario diverso nella aria grecanica un bambino disabile affetto dalla sindrome feto-alcolica , Manuel di tre anni , tra mille disagi per la mancanza dell’unità di pediatria di Melito Porto Salvo fa la corsa più importante della sua vita con l’unica ambulanza di 118 equipaggiata con l’unico rianimatore dell’ospedale provinciale verso il pronto soccorso di Reggio Calabria per convulsioni febbrili . Attivato a sua volta anche dalle amicizie dei parenti ha continuato una collaborazione con la rianimazione sempre di Reggio per ristabilire il bambino. Quanta fatica per poter avere la vita garantita e gli sforzi vengono solo consumati da ambedue le parti ma non di certo da chi si interessa solo dei consensi parlamentari con un tavolo disastrante.
Meda Calabria interviene sull’episodio accaduto al pronto soccorso di Reggio: un uomo voleva dargli fuoco
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