Una dentista, M. Z., e’ stata condannata dalla Corte dei Conti con la societa’ cui era intestato il suo studio a risarcire l’Asp di Messina di 184 mila euro. La donna esercitava la sua attivita’ in due centri della provincia messinese in qualche caso in studi non accreditati presso l’Asp, e avrebbe ottenuto il pagamento di prestazioni da almeno 166 pazienti, prestazioni, che erano state gonfiate o anche mai effettuate.