Reggio, la nota del presidente provinciale dell’Adiconsum Saverio Vespia sul caro acqua

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Una situazione insostenibile quella dell’acqua e che rischia di assumere, a parere del presidente provinciale dell’Adiconsum Saverio Vespia,le tinte fosche di una autentica rivolta popolare se la questione non verrà al più presto affrontata e risolta”. Una situazione per la quale la stessa associazione di consumatori ha deciso di porre la parola fine attraverso una serie di iniziative legali che presto saranno rese note all’utenza del servizio idrico. “Il caro acqua continua a colpire indistintamente i cittadini di Reggio Calabria – spiega Vespianonostante le tante promesse, i proclami degli amministratori e dopo diversi incontri tra i commissari ed i rappresentanti delle associazioni dei consumatori. E tutto questo succede a fronte delle proteste sempre più esasperate della popolazione”. Acqua imbevibile, sempre più “salata” da tutti i punti di vista e per alcune zone addirittura il prezioso liquido è assente anche per settimane. “E’ ormai noto a tutti lo spropositato e ingiustificato aumento, imposto dal Comune, delle fatture del servizio idrico, del canone di depurazione e delle acque reflue che secondo le ultime stime si assesta a circa 500 euro di aumento per famiglia. Ma la cosa incredibile è che le bollette sono state recapitate anche a quelle famiglie che l’acqua gli viene concessa con il contagocce e, ironia della sorte, anche in quelle zone in cui è certificata la non potabilità”.

Nonostante il servizio idrico della città sia palesemente inefficiente, la spesa procapite media annuale dei reggini, 225 euro al metro cubo, rappresenta quella più cara in assoluto tra le città italiane. Ma a gravare ulteriormente una questione, rileva Vespia, già di per sé esplosiva occorre aggiungere anche la pratica, fumosa ed eccessivamente burocratizzata, per l’allacciamento alla rete idrica. O, peggio ancora, i numerosissimi casi di furti del prezioso liquido da parte dei soliti furbi che indisturbatamente approfittano delle larghe maglie dei controlli da parte delle autorità competenti, unitamente all’introduzione di nuovo regolamento del servizio idrico che in qualche parte sfiora il paradosso. Come ad esempio la lettura dei contatori dell’acqua, anche questo un servizio senza un minimo di organizzazione dal momento che le visite a domicilio dei letturisti non sono state debitamente anticipate da una doverosa serie di avvisi agli utenti circa l’avvio della campagna di verifica dei consumi. Eppure a tal proposito il regolamento dice chiaramente che “qualora non sia stato possibile eseguire la lettura e tale impossibilità si ripeta per oltre due volte nelle successive verifiche, può essere disposta la chiusura dell’utenza”. “Si poteva stabilire il rilascio di un avviso – sostiene infine il presidente provinciale dell’Adiconsum – che consentisse agli utenti che lavorano, o risiedono altrove o non in maniera continua nella propria abitazione, di apprendere in anticipo la visita da parte degli operatori del Comune”.

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