“Ci sono contrasti da sanare, – ha aggiunto Crisci – ma sono convinto che li saneremo, gli obiettivi sono comuni e io sono ottimista. Abbiamo un patrimonio edilizio spettacolare e spettacolare e’ il patrimonio culturale e degli studenti: l’unica novita’ che voglio portare e’ il rilancio di tutto questo. Ma non aggiungeremo un mattone, siamo gia’ andati troppo avanti: dobbiamo passare da un semidormitorio a delle residenze vere. Il sogno e’ che questa sia una vera citta’ universitaria, come lo era nei primi anni, quando docenti e studenti vivevano vicini. E poi voglio coinvolgere tutto il Mediterraneo. Lo scopo e’ far diventare l’ateneo un riferimento nazionale e internazionale: se tu acquisti prestigio, poi lo spendi a livello locale, senno’ sei come tutti gli altri. Va recuperato il rapporto con la Regione Calabria. Dobbiamo riaprire un dialogo che credo che in questo momento sia molto sterile – ha detto Crisci – e noi ci impegneremo al massimo. Non credo molto nelle sedi distaccate, per esempio nel centro storico cosentino. Non siamo chiusi alle iniziative, ma il vantaggio di avere tutti i colleghi a porta e’ fantastico, puoi scambiare idee e confrontarti – ha concluso Crisci – e invece nelle altre citta’ le facolta’ sono distanti. L’interazione e’ un grande vantaggio”.
Università della Calabria, il neo rettore Crisci: “Voglio essere ricordato perchè democratico”
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