Sebbene sia paradossale che siano gli abitanti del Canton Grigioni a decidere sull’eventuale costruzione di una così imponente opera in Calabria, il 40,1% dei grigionesi si è recato quest’oggi alle urne e ha votato contro l’investimento da parte di società a partecipazione pubblica (quale la Repower, società al 58% controllata dal cantone, che dovrebbe costruire la centrale qui in Calabria) di investire in centrali a carbone. Come quella di Saline, appunto!
Ma la “partita” sulla centrale a carbone di Saline è tutt’altro che chiusa; il governo del canton Grigioni, infatti, è in primis obbligato a ricontare le schede come vuole la legge cantonale sui diritti politici, poi i grigionesi dovranno di nuovo recarsi alle urne: il testo votato con questo referendum dovrà infatti entro un anno essere sottoposto dal Governo al Parlamento cantonale al fine di concretizzare il contenuto dell’iniziativa.
In ogni caso il risultato svizzero ha già scatenato le prime reazioni..questa volta italiane.
I sostenitori del “SI AL CARBONE” si stanno schierando, invece, contro questa strana democrazia, che fa decidere a non calabresi il destino della nostra terra.
In ogni caso qui in Italia rimangono pendenti i ricorsi al Tar del Lazio, l’unico organo che potrà sancire la costruzione o il definitivo abbandono anche di questa idea di sviluppo della centrale di Saline.