Intervista esclusiva a Livio Bisignano, del cast di “Seconda primavera”

StrettoWeb

livio bisignanoIn questi giorni, e fino al 26 settembre, in città si gira il film di Francesco Calogero “Seconda primavera”, una concreta volontà di partecipazione del regista a quella che ritiene debba essere la rinascita di Messina. Il cast e le maestranze infatti sono in larga parte “nostrane” ed il film, con la sua sovrapposizione fra stagioni meteorologiche e stagioni del cuore che si intrecciano in una trama dove nulla più del necessario è svelato, promette bene.

Ad interpretare uno dei personaggi di Calogero c’è Livio Bisignano, giovane messinese con un bagaglio di esperienze di tutto rispetto. La sua carriera infatti inizia presto e con rappresentazioni importanti, e nonostante questo è riuscito a mantenere la semplicità e la freschezza di un ragazzo incerto sul futuro ma ricco di grinta e determinazione, dalla battuta sempre pronta, nel pieno rispetto dei “suoi” tempi teatrali.

In questa breve intervista a Strettoweb espone le sue considerazioni sul film che sta girando e sul suo futuro di attore.

  • Chi è Livio Bisignano e come, dopo tanto teatro, è arrivato al cinema?

Sono nato a Messina 28 anni fa, ho iniziato a lavorare in questa città con Donatella Venuti, che è stata la mia regista ai tempi del liceo, subito dopo sono andato a Roma, dove ho frequentato il corso propedeutico dell’Accademia Silvio D’Amico, ma ho continuato a lavorare a Messina; qui ho conosciuto registi come Cicciò, Marchetti, con il quale abbiamo fatto diversi spettacoli, poi sono entrato nel gruppo di Angelo Campolo, per cui sono rimasto molto legato alla realtà locale.

  • Questo film dunque segnerà il suo esordio sul grande schermo?

Si. In realtà ho girato un piccolo dopo fiction per il programma televisivo “Voyager”, e nonostante fossero solo due giorni di ripresa ho avuto un assaggio di quella che è la realtà delle telecamere. Francesco mi ha visto nello spettacolo “L’ufficio” per la regia di Ninni Bruschetta, ed ha pensato potessi essere adatto a ricoprire il ruolo di Giacomo nel film “Seconda Primavera”.

  • Come definirebbe il suo personaggio?

Un giovane stagista dello studio di Andrea ( il protagonista interpretato da Claudio Botosso ), un idealista che crede ancora nel suo lavoro, che è quello dell’architetto. Giacomo è un puro, un idealista, che con le sue considerazioni farà riflettere il protagonista che avrà una rinascita non solo sul piano personale, umano ma anche su quello lavorativo; era un uomo disilluso che non credeva più nel suo lavoro, in qualche modo io sono la coscienza dello studio in cui lavoro insieme ad un altro collega. Mi invaghirò anche di una ragazza, ma non sarò corrisposto e.. non aggiungo altro, questo si scoprirà solo guardando il film!

  • Ci parli del cast e del regista, Francesco Calogero..

Sono tutti davvero gentilissimi, questo crea una bella atmosfera, anche se si deve un po’ correre perché ci sono tante tante scene da girare ed abbiamo meno di un mese per farlo; a volte si fanno proprio le ore piccole, ma l’ambiente è comunque rilassato, sono tutti molto professionali.

  • Cosa pensa della scelta di girare interamente sul territorio messinese?

Credo sia una scelta coraggiosa, ma anche, in un certo senso, dovuta, necessaria per cercare di sollevare un po’ questa città che sta morendo, che in questi ultimi anni agonizza, in tutti i campi ma soprattutto in quello culturale. Il film si intitola “Seconda primavera” ed è quasi simbolico, per auspicare una seconda primavera anche a Messina.

  • E Livio Bisignano invece, che stagione sta vivendo?

Io..boh.. (ride) mi piace considerarmi ancora nella “prima primavera” della mia vita; gli anni aumentano ma ho ancora tutto un mondo davanti, sono curioso di esplorare nuove vie.

  • C’è anche il cinema fra queste?

Se dovesse aprirsi questa strada, perché no, sarebbe molto interessante, per adesso cercherò di fare più provini proprio nel settore della tv e del cinema, mi ha intrigato questo mondo, altrimenti dovrebbe esserci una ripresa dello spettacolo “L’ufficio”, ma non si può essere certi dato tutte le grane che ci sono state al teatro Vittorio Emanuele, vedremo come andrà a finire. Questo mestiere è un po’ un azzardo, perché si è sempre in cerca di nuovo lavoro, non si sa mai cosa farai. Mi piacerebbe sicuramente continuare con il teatro, perché si sa, il primo amore non si scorda mai..!

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