”Nel mito del cibo di strada infatti -continua la Coldiretti- l’Italia con le sue numerosissime golosita’ gastronomiche non e’ seconda a nessuno e puo’ vantare una tradizione millenaria come dimostrano le diverse specialita’ locali apprezzate dagli amanti dello street food come gli arancini siciliani, la piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccala’ romano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle diverse localita’ marittime e gli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali che vanno dai salumi ai formaggi senza dimenticare l’immancabile porchetta”.
”Non mancano i dolci come i cannoli siciliani ma anche le crostate casalinghe che si trovano spesso nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Bisogna considerare che essendo il cibo di strada legato, nella maggior parte dei casi, alle tradizioni culinarie del territorio e’ l’unica forma di ristorazione meno soggetta all’influenza delle mode gastronomiche e alla distorsione delle ricette tipiche. Non mancano pero‘ -precisa la Coldiretti- le novita’ con la crescente offerta di prodotti salutistici come la frutta presentata in tutte le diverse forme, dai frullati ai pezzettoni, insieme alla classica fetta d’anguria”.
”Questi -afferma la Coldiretti- sono solo alcuni esempi della grande tradizione del cibo di strada italiano che ha trovato la massima espressione proprio durante l’estate 2013 segnata da un forte calo delle presenze in ristoranti, trattorie e pizzerie che ben l’11 per cento degli italiani e’ stato costretto a tagliare per effetto della crisi secondo una indagine Coldiretti Ipr marketing. Una tendenza che ha pero’ fatto moltiplicare le presenze nelle sagre e feste di paese organizzate in tutta Italia dove in molti hanno colto l’occasione per mangiare all’aria aperta anche grazie ai mercati, alle botteghe e agli spacci aziendali degli agricoltori di ”Campagna Amica”, che possono contare su quasi diecimila punti vendita in tutta Italia dove e possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero”.
”Il fenomeno del cibo di strada -conclude la Coldiretti- ha pero’ radici molto antiche che risalgono sino al tempo dei Romani dove gran parte della popolazione era solita gustare molto spesso i pasti in piedi e velocemente in locali aperti in prossimita’ della strada”.