Roma “copia” Reggio Calabria. Il Comune vende gli immobili per rientrare dal maxi-deficit

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CampidoglioIgnazio Marino, da pochi mesi nuovo Sindaco di Roma Capitale, ha lanciato l’allarme: “lo Stato ci aiuti altrimenti falliamo”.

L’ex Senatore del Pd, medico di altissima caratura internazionale, ha grosse difficoltà a chiudere il bilancio 2013: secondo le sue stime sono 867 i milioni che mancano nelle casse del Campidoglio e il confine tra approvazione del documento contabile e commissariamento è sottile, sottilissimo. Pericoloso.

 Tanto che qualcuno, negli ambienti capitolini, parla di un “fallimento” bis, pochi anni dopo quello pilotato grazie al maxi salvataggio del Governo che con il decreto “Roma Capitale” salvò la città della Lupa da un crack colossale. I responsabili di quella voragine che si aggirava intorno ai 12 Miliardi, sono rimasti impuniti e anzi, per la precisione, non sono stati chiamati a rispondere in nessuna sede, contabile o penale. Eppure la Corte dei Conti analizzando la condotta dell’amministrazione Veltroni parlava di “comportamenti che hanno compromesso la stabilità dei conti comunali” facendo «costantemente ricorso a quote di avanzo di amministrazione proveniente da esercizi pregressi».

Quel buco probabilmente continua ad essere un macigno con cui fare i conti quotidianamente e, seppure abbattuto quasi del 90%, resta ancora lì a soffiare paurosamente sul collo di un Ignazio Marino che deve trovare le giuste idee per fronteggiare la crisi economica che si esaspera per i continui tagli statali.

Così Marino, uomo che storicamente non si arrende mai ed anzi incarna la lotta e la speranza, chiama il Governo alle proprie responsabilità. Ma non sta con le mani in mano, anzi, agisce e pianifica quegli interventi che potrebbero regalare ossigeno fresco e immediato alle casse comunali.

La prima idea? E’ presto detto, un piano straordinario di vendita degli immobili comunali, in tempi inevitabilmente rapidi, per recuperare quei soldi che, nello schema dell’assessore al bilancio Daniela Morgante, sarebbero dovuti arrivare dall’incremento dell’addizionale comunale sull’Irpef.

Valore stimato? Circa 200 milioni di euro. La strategia di Marino  – che prevede anche tagli netti ai rami secchi delle partecipate, degli affitti e delle consulenze – assomiglia tantissimo a quella visita già lo scorso anno in un altro comune italiano: quello di Reggio Calabria. L’allora Giunta Arena avviò un maxi bando di dismissione degli immobili comunali ottenendo risultati eccellenti in termini economici, di risparmio e sotto il punto di vista sociale. Dall’arrivo dei commissari, purtroppo, la vendita si è bloccata anche per volontà dell’attuale dirigente alla Patrimonio Edilizio che non ha provveduto nemmeno a stipulare i contratti con quei cittadini che, già lo scorso anno, avevano provveduto a versare la quota d’acquisto e che adesso si ritrovano senza soldi e …senza casa.

Quella strategia fu contestata aspramente e non solo in sede politica. Oggi, Ignazio Marino “la copia” perchè: “La Capitale d’Italia non può fallire e non fallirà”.

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