La mobilitazione di oggi è l’ennesimo grido di allarme che evidenzia i punti di criticità della Riforma: tagli lineari senza tenere conto dei criteri stabiliti dalla Legge delega, caos logistico ed amministrativo per mancanza di istruzioni, incertezza sulle sorti del personale, etc., tutto a discapito dei servizi erogati dai presidi di legalità. La proposta è quella di mettere mano ad una riorganizzazione vera, in grado di generare efficienza e conseguenti benefici per l’economia. I risparmi che derivano dalla chiusura di sedi spesso sono fittizi, sono un’operazione di puro e semplice ridimensionamento che allontana lo Stato dal nostro territorio, dai cittadini e dalle imprese. Una Riforma che si possa definire tale ha bisogno di una riorganizzazione complessiva del sistema giudiziario a partire dalla digitalizzazione, riordino delle funzioni e degli uffici, programmi per il controllo di gestione, centralità del servizio e degli organici valorizzando le professionalità interne.
Una riorganizzazione che consenta di realizzare gli obiettivi prefissati deve essere necessariamente partecipata e condivisa, portata avanti attraverso corrette relazioni sindacali a tutti i livelli, a partire da quello locale. Per questo chiediamo un tavolo di confronto: per far conoscere la Piattaforma di CGIL, CISL e UIL sulla Riforma della Giustizia.
FP-CGIL – CISL-FP – UIL-PA Sicilia dicono: NO alle chiusure che penalizzano lavoratori e cittadini SI ad una riorganizzazione vera della Giustizia che renda anche il nostro territorio più coeso, più competitivo, più capace di generare sviluppo.