Sta per scoccare l’ora X, dunque. Stasera intorno alle 21. E’ diventato l’argomento del giorno. Per le strade si sente circolare la frase “no lunedi sto con la Mares”, declinando altri impegni. Un fatto di costume, quindi. Finalmente gli appassionati del genere che si chiedono da mesi chi avrà aperto la botola per salvare il bello e inquieto questore, saranno soddisfatti.
Una trama ben costruita, dove gravissimi fatti di mafia organizzati in maniera sofisticata, che comprendono crimini ambientali con la complicità di poteri forti politici ed economici, si intrecciano con sentimenti personali, che vanno aldilà della sfera professionale e uniscono il delinquente ricercato con il rappresentante della giustizia in un abbraccio passionale quantomai pericoloso. E succede che i telespettatori si affezionano anche all’eroe, per così dire, negativo. Tornano alla mente, a questo punto, gli eroi mitici delle tragedie greche, come per esempio Ippoloco figlio di Antimaco e fratello di Pisandro, responsabili tutti e tre di avere scatenato la guerra di Troia, o anche Clitennestra, donna dal temperamento fortissimo, che incarna nelle sue forme più orgogliose il rancore femminile e il sentimento materno.
Con il succedersi dei tempi anche se cambiano i modi della narrazione, gli eroi negativi, o se vogliamo gli antieroi, sono stati sempre presenti nei diversi generi letterari. Ne troviamo in Alfieri, Machiavelli, Manzoni, popolano la letteratura fumettistica, insomma a ben riflettere il fascino della trasgressione appassiona e cattura l’attenzione, come dire che la rappresentazione del male, della violenza, della malvagità suscita sempre un fascino perverso sull’immaginario collettivo.
Squadra antimafia rappresenta bene questo filone nella versione televisiva, dove vengono attualizzati personaggi e miti che fanno parte dell’universo romanzato affondando le radici in fatti, avvenimenti, episodi, figure del vissuto dei nostri giorni.