A Saline Joniche un maxi-terminal crocieristico? Ecco il progetto di 2 giovani professionisti reggini

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La riqualificazione della zona industriale di Saline Joniche (RC) è uno di quegli argomenti, che più fa infervorare l’opinione pubblica…reggina, calabrese e da ultima anche svizzera, che solo pochi giorni fa ha espresso parere contrario alla costruzione di una centrale a carbone proprio a Saline da parte di una società partecipata dal Cantone dei Grigioni, la Repower.

E allora quale destino per quella zona, che doveva essere il “contentino” del Governo Colombo ai reggini in rivolta nel 1970? Quella stessa Liquilchimica mai entrata in funzione, nei pressi della quale fu realizzato un porto, che oggi è diventato una spiaggia?

A dare una soluzione, perchè oltre le chiacchiere e i bei discorsi…a volte (sempre sarebbe davvero chiedere troppo!) servono i fatti, ci hanno pensato due neo laureati dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Fabrizio Familiari e Carlo Grande, che hanno discusso la loro tesi in Architettura proprio su “Ipotesi tecnologiche di riqualificazione e innovazione dell’area di Saline Joniche (RC)“.

Partendo dallo studio dell’area e dalle emergenze del territorio, tenendo in considerazione i progetti proposti dalla società SEI (proprietaria della zona industriale di Saline Joniche ndr), Familiari e Grande hanno studiato le correnti, la presenza di zone verdi e dell’abitato e hanno ipotizzato la realizzazione di un terminal crocieristico.

Proprio quella zona, che giace abbandonata da decenni, potrebbe divenire trampolino di lancio per uno sviluppo turistico non solo della città di Reggio, ma dell’intera zona grecanica.

Come si legge nel progetto “l’obiettivo è quello di intercettare i flussi commerciali del Mediterraneo provenienti dall’Oriente e dall’ Occidente vista la posizione strategica“, ma è altresì un’opera innovativa per il suo basso impatto ambientale, quello che si potrebbe definire un “green port” per la presenza di impianti mini-eolici e solari.

Crociere, navi cargo, pescherecci, barche da diporto i destinatari del progetto. Oltre la previsione di un porticciolo turistico e di un rimessaggio per 100 imbarcazioni: una sfida, che i due giovani architetti, assistiti dal relatore Prof. Corrado Trombetta e dall’Arch. Alessandra Focà, hanno lanciato alle istituzioni e alla cittadinanza calabrese.

Esattamente un anno fa, infatti, al porto di Reggio attraccava una nave da crociera…la prima e l’ultima! E mentre Reggio “latita” e solo a belle parole si professa città del turismo, a Messina in un pomeriggio di ottobre fin quattro navi da crociera hanno attraccato alle banchine del suo porto.

E allora perchè i nostri politici non danno un’occhiata al progetto di questi due giovani architetti, che nonostante la loro giovane età, a nemmeno un anno dalla laurea hanno già conseguito il titolo e che con umiltà e passione per la loro terra hanno faticato e dato vita ad un progetto, che non solo è brillante, ma anche realistico e pragmatico?

Forse a volte la Calabria dovrebbe guardarsi dentro tra le sue risorse e valorizzare quelle che sono un vanto. Consigliamo a tutti i nostri lettori di dare un’occhiata e di valutare il progetto: http://europaconcorsi.com/projects/241509-Terminal-Crocieristico-Saline-Joniche-RC-.

Dimostriamo di essere davvero una Città Metropolitana. Vantiamoci di questa Calabria.

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