Questo ciclo di conferenze che inizia oggi e si concluderà a dicembre prossimo, è parte di un accordo più vasto con l’organizzazione delle Nazioni Unite, Agenzia contro il crimine organizzato e la droga (UNODC-ONU), per l’istituzione a Reggio Calabria di una “Antenna sulle Economie Criminali” ossia una struttura di analisi e ricerca finalizzata a proporre ai Governi internazionali nuovi strumenti normativi di contrasto alla criminalità organizzata.
Il primo ad intervenire è stato il Governatore Scopelliti che dopo aver ringraziato il vicepremier per essere presente visti i numerosi impegni istituzionali, si è soffermato sull’importanza di questa giornata strategica per quel che riguarda un tema cosi delicato del crimine organizzato: “Oggi vorremmo inaugurare una nuova stagione che forte delle esperienze del passato possa contribuire a mettere a punto un processo conoscitivo operativo in grado di aggredire in maniera più organica il fenomeno”.
L’obiettivo di queste conferenze è trovare soluzioni per convertire il circolo vizioso dell’economia mafiosa in risorse positive per il territorio, con investimenti in lavoro, infrastrutture e sicurezza sociale.
All’epoca ci furono molte pressioni per affidarla ad un’altra città, ma fu proprio Roberto Maroni, Ministro dell’Interno dell’epoca, ad inaugurare la struttura. A Reggio, tra l’altro, si tenne una seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri. Fu un segnale forte di un Governo che si era caratterizzato per l’aggressione ai beni sequestrati, la cattura dei latitanti più pericolosi e l’invio di nuovi magistrati nei territori a rischio.
La parola passa a Giuseppe Caruso Direttore Agenzia Nazionale Beni sequestrati e confiscati: “I proventi dell’attività illegale in origine sono stati investiti nelle regioni dove la stessa operava. Le mafie col tempo hanno esteso l’investimento anche in altre regioni, soprattutto nelle grandi città e nelle zone turistiche dove le infiltrazioni mafiose pensavano di passare inosservate”. “Reggio – aggiunge Caruso – è un modello di riferimento per tre paesi della Comunità Europea hanno mutuato la nostra agenzia”.
A ricordare la legge “Rognoli/La Torre” (1982) ci ha pensato Santi Consolo: “Bisogna aggredire l’economica criminale x poter contrastare rapidamente la criminalità organizzata. 82% dei beni sequestrati sono tra Calabria, Puglia Sicilia e Campania”.
Nel proprio discorso Vincenzo Lombardo Procuratore Repubblica di Catanzaro rivolgendosi al vicepremier, chiede come può fare la Procura di Catanzaro a combattere la criminalità organizzata con solo 12 giudici. Cosa praticamente impossibile.
I soldi confiscati alla mafia saranno utilizzati contro le mafia. E’ stato istituito una sorta di conto corrente pubblico dentro il quale finiscono tutti i soldi confiscati alla criminalità che saranno utilizzati x finanziare Ministri degli Interni e Giustizia che contrastano la mafia e ndrangheta. Per quanto rigiuarda la confisca degli immobili, l’obiettivo è la restituzione all’economia legale.