Ma sicuramente fondamentale è stata la partecipazione dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte nelle persone del Direttore, Arch. Tommaso Tedesco e del nuovo Presidente che è una colonna portante del Dipartimento di Agraria della Mediterranea: il prof. Giuseppe Bombino, stimato ricercatore e conoscitore della nostra montagna, che ha tenuto, tra l’altro, una relazione nell’ambito del Seminario.
La grande sinergia è completata dalla sensibilità, dalla disponibilità e dall’intuizione anche di altri enti che hanno partecipato e sostenuto a vario titolo il Seminario e l’escursione nel sito di ritrovamento del bosco relitto. Bisogna innanzitutto ricordare il Corpo Forestale dello Stato e in particolare la Dottoressa Marina Forgione dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità che con i suoi mezzi e i suoi uomini hanno garantito la buona riuscita delle escursioni e che sono gelosi custodi del cuore dell’Aspromonte; l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, con il Presidente dott. Giuseppe Raffa, che personalmente ha creduto da subito alla bontà dell’iniziativa, insieme con l’assessorato al ramo; il comune di Santo Stefano d’Aspromonte e il Dott. Francesco Cannizzaro, che ha ospitato in una cornice spettacolare i partecipanti al Seminario, provenienti da diversi paesi dell’U.E. Fra questi erano presenti anche due ospiti d’eccezione: il prof. Salvador Rivas-Martinez di Madrid, esperto di fama mondiale nel campo della geobotanica, e il Prof. Eusebio Cano di Jaén (Spagna), ideatore del Seminario ed esperto nel campo delle querce e dell’olivicoltura, che collabora direttamente con il Dipartimento di Agraria di Reggio Calabria. Un ringraziamento va anche all’ARPACAL e al suo direttore la dottoressa Sabrina Santagati che ha fattivamente contribuito all’iniziativa.
Quest’anno il Seminario, a cui hanno partecipato ricercatori italiani e stranieri, ha affrontato la tematica della “Gestione e Pianificazione delle risorse agro-forestali” ed è stato articolato in quatto simposi: “Pianificazione agroforestale su base bioclimatica”, “Valorizzazione delle risorse agroforestali”, “Paesaggio rurale e conservazione della biodiversità”. Un ultimo simposio ha riunito le relazioni a tema libero.
Di certo ancora molto si può fare per sostenere e portare avanti una ricerca ambientale in grado di apportare validi contributi scientifici sul patrimonio naturalistico dell’Aspromonte, capaci di valorizzare concretamente il territorio calabrese. Ma possiamo dire che siamo sicuramente sulla buona strada finché ci saranno collaborazioni così ampie fra coloro che studiano, vivono e amministrano il territorio sempre e soltanto con il fine del bene comune.