Messina, storia di una birra e di una città

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Corre l’anno 1923. La famiglia Lo Presti – Faranda fonda la Birra Trinacria che, successivamente, prende il nome di Birra Messina. No, è un inizio troppo lontano nel tempo, per una storia incredibile dalle mille sfumature.

Una storia di imprenditori e maestranze, certo, ma anche, e soprattutto, di una città che per molto tempo si è identificata con il marchio di quella birra prodotta nello stabilimento di via Bonino.

Tante cose succedono nel corso di questi anni, un’altalena irascibile dal dondolio scomposto, una traiettoria incomprensibile che porta alla caduta finale; il passaggio di proprietà dai Faranda alla Dreher spa diventata in seguito Heineken Italia, la scelta – era il 1999 – di utilizzare quello stabilimento solo per imbottigliare e poi la crisi, l’annuncio della chiusura nel 2007, il ritorno trionfale della famiglia Faranda che rileva l’azienda fondata dai suoi predecessori.

Rinasce la Triscele. Non sono più i tempi d’oro, ma la Birra Messina ha comunque un buon mercato, si può ben sperare. Invece le cose non vanno per il verso giusto, una nuova tempesta si profila all’orizzonte. E’ l’inizio della messa in mobilità di alcuni dipendenti, del contratto di solidarietà e ancora cassa integrazione, stipendi arretrati e tante proteste. I lavoratori non hanno mai mollato, ottenendo qualche deroga, toppe piccole per coprire grossi strappi. E’ una storia di ambizione e speculazione.

Alla fine del 2012 i Faranda stanno per acquisire il tanto ambito cambio di destinazione d’uso dei terreni dove sorge lo stabilimento, i lavoratori invece stanno per ricevere la lettera di licenziamento.

Interviene la Regione, il Presidente Rosario Crocetta annuncia a gran voce che intende porre il vincolo sugli immobili del Birrificio di Messina perché di interesse storico ed etnoantropologico. Ci riesce.

Ad agosto di quest’anno gli ormai ex lavoratori Triscele fondano una cooperativa; durante il Festival Horcynus Orca ricevono un assegno di diecimila euro dalla Fondazione di Comunità, parte ufficialmente la raccolta fondi. E’ una storia di speranza e solidarietà.

Oggi, la notizia che un altro punto è stato segnato. A Palermo l’incontro con l’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri. L’impegno preso dalla Regione si sta concretamente connotando nella dichiarazione della vicenda Triscele come area di crisi. Ciò permetterebbe di avviare l’iter per l’assegnazione alla cooperativa di lavoratori di un capannone, in zona ex Asi, in comodato d’uso gratuito. Il vicesindaco Guido Signorino ha affermato: “ La strategia è stata definita”.

E’ una storia per la quale non si è ancora scritta la parola fine.

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