Pace del Mela (Me), il 9 novembre il testo teatrale “Pazzi in partenza” debutta all’Auditorium

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pazzi partenza luglioDopo il consenso di pubblico ottenuto nelle tappe estive presso i comuni di Venetico, Spadafora, Rometta, Milazzo e Barcellona P.G., il Pazzesco Tour della Compagnia Teatrale Vite Sospese, composta da internati dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario“V. Madia” di Barcellona P .G. e volontari, va in scena all’Auditorium di Pace del Mela il 9 Novembre 2013 alle ore 21,30 con il testo teatrale “Pazzi in Partenza”.

L’Associazione di Volontariato “Sosteniamo la speranza” di Venetico Marina (ME), svolge attività di volontariato a supporto degli internati dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario attuando una serie d’interventi mirati alla riabilitazione e alla risocializzazione, dei soggetti affetti da disturbi mentali. La compagnia teatrale “Vite Sospese” nasce nel 2009 su iniziativa di un gruppo di volontari: Luigi Trifirò, Maria Rita Celi, Maria Grazia Squadrito e Maria Concetta Agnello, che da alcuni anni si recano con regolarità presso l’O.P.G. “V. Madia” di Barcellona P.G. dove hanno stabilito un rapporto empatico con un gruppo di persone affette da disturbi mentali. Dopo una serie di attività risocializzanti, elaborano il progetto “Vite Sospese” che prevede la realizzazione di un laboratorio artistico all’interno dell’OPG e una campagna di informazione e di sensibilizzazione sul territorio al fine di diffondere una corretta percezione della malattia mentale e delle sue molteplici implicazioni sociali.

Nel Novembre del 2012 gli organizzatori del Festival dei Matti chiedono la presenza della compagnia teatrale “Vite Sospese” a Venezia presso il teatro Goldoni, in occasione della prima rappresentazione della “Nave dei folli”. Durante la rassegna, i giovani internati sono invitati ad intervenire ai convegni organizzati, attraverso il racconto della loro esperienza. Reduci della preziosa esperienza acquisita, il laboratorio teatrale produce il testo teatrale “Pazzi in Partenza” una commedia brillante in 2 atti liberamente ispirata alla realtà carceraria, in cui i giovani internati si raccontano ironicamente ed evidenziano tutta l’inadeguatezza della politica nel risolvere l’annoso problema degli O.P.G. e della gestione della malattia mentale.

Nell’estate del 2013 parte il “Pazzesco Tour” della compagnia teatrale “Vite Sospese”, Teatro Itinerante con la regia di Giuseppe Pollicina, che prevede 5 tappe nei comuni del messinese. Il consenso del pubblico è sorprendente e la compagnia riceve numerose proposte per continuare il tour anche nei mesi invernali. “Mi sono ritrovato all’interno di questo progetto – afferma Pollicina – grazie alla richiesta fattami dai volontari e ho cercato di rubare il tempo per poter trasformare uno “stare insieme” in uno spettacolo teatrale. Potete solo immaginare quanto sia difficile lavorare all’interno di un OPG, ma paradossalmente, tutto diventa inevitabilmente bello, quando ti rapporti con i ragazzi con la massima semplicità. Non ho mai chiesto nulla del perché sono detenuti, non mi è mai interessato, insieme abbiamo parlato di vita, di amicizia e di figli. Oggi  – prosegue il regista – siamo qui per raccontare con grande autoironia dei pezzi di vita a volte poco conosciuti. Non pretendi amo nulla, vogliamo solo farvi riflettere sorridendo. Non abbiate paura di accogliere chi forse ha sbagliato nella vita, perché potrebbe succedere anche a noi e allora vorremmo avere la possibilità di recuperare. Io posso solo ringraziare tutti i volontari, le autorità preposte e chi ci ha sempre aiutato, ma il Grazie più grande – conclude Pollicina lo devo ai ragazzi per tutto quello che mi hanno insegnato come artista e come uomo”.

Al laboratorio teatrale è stato affiancato anche un laboratorio artigianale, in cui gli internati con particolare predisposizione creative, iniziano un percorso per acquisire tecniche e abilità nella decorazione e nella creazione di manufatti. In breve tempo il laboratorio artigianale produce lavori di buona qualità, pur con i pochi mezzi a disposizione, infatti utilizza materiali riciclati o donati con generosità da alcuni persone sensibili alla condizione dei malati mentali internati. Le attività laboratoriali, rappresentano attualmente, una spinta motivazionale importante nel percorso trattamentale. I risultati ottenuti sulla stabilizzazione comportamentale e sulla giusta percezione delle proprie potenzialità, inducono ad affermare che le terapie farmacologiche risultano più efficaci se supportate da un intenso e costante impegno creativo. Il malato mentale, non più inscatolato nello stigma della pericolosità sociale, impara a conoscere sé stesso, a potenziare le proprie abilità attraverso l’esperienza artistica e si propone a pieno titolo cittadino di una società che non deve rifiutare di riconoscerlo, ma piuttosto impegnarsi all’ascolto sensibile di quella fragilità insita nella malattia ed includerlo nelle dinamiche sociali dandogli la giusta collocazione.

 

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