Il documento, inoltre, sottolinea come l’atto “unito al costante calo della domanda di energia elettrica e al minor impiego di centrali termiche segnerà a breve il contenimento e dopo poco la scomparsa del sito industriale” e come le conseguenze siano “disastrose per un’area già fortemente penalizzata sul piano produttivo e occupazionale sono disastrose, con la perdita di 300 posti di lavoro e lo smantellamento di un intero comparto economico”.
I sindacati inoltre sostengono che l’azienda abbia preferito “tergiversare snobbando qualsiasi richiesta di chiarimenti e non ha ancora indicato quale dovrà essere il nuovo assetto produttivo, come vorrà impiegare i lavoratori e quali siano i propri progetti sul futuro dell’impianto”. “La mancanza di un Piano industriale sembra essere anzi per Edipower/ A2A – concludono Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil – un fondamentale presupposto per arrivare tranquillamente e senza contestazioni, alla chiusura definitiva della centrale”.