Venetico (Me), elettrodotto Terna: “Il Comitato di tutela non intende mollare”

StrettoWeb

Il Comitato Tutela di Venetico, in provincia di Messina, continua a far sentire la propria voce, per opporsi ancora una volta alla permanenza del pilone che la multinazionale Terna ha collocato sul territorio, in vista della realizzazione dell’ “elettrodotto dei record”. Un pilone del quale i cittadini non sapevano nulla. O meglio, erano al corrente che sarebbe stato realizzato tale impianto, ma non su quella porzione di territorio venetichese così vicina al centro abitato e alle bellezze del centro storico. La struttura facente parte del nuovo elettrodotto, secondo i piani iniziali, doveva essere posizionata al confine tra Venetico e Roccavaldina.

Così, dopo diversi appelli lanciati in rete, tramite canali quali Facebook e Youtube, nel paesino tirrenico sono arrivate anche le telecamere di Striscia La Notizia, con Stefania Petyx e il suo bassotto. L’inviata della nota trasmissione satirica e di denuncia ha intervistato Maurizio Scarpari, portavoce del Comitato Tutela di Venetico e anche l’ex sindaco Carlo Lamberti. In questo pezzo Venetico (Me), la Petyx di Striscia La Notizia indaga sulla vicenda dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi infatti, avevamo spiegato come la decisione di spostare il suddetto pilone sia, in qualche modo, stata accettata nel lasso di tempo gestito dalla precedente amministrazione comunale.

Il 22 novembre il servizio relativo a Venetico viene trasmesso durante la puntata di Striscia. Ma, con grande sorpresa degli spettatori venetichesi, il montaggio sembra essere stato privato delle sue parti salienti. Nessuna dichiarazione dell’ex sindaco. Una cosa viene aggiunta però: l’intervista al responsabile della funzione ambiente e autorizzazioni di Terna Spa, Adel Motawi. Quest’ultimo spiega, ancora una volta, come l’opera sia necessaria per il sistema elettrico siciliano e come risulti autorizzata regolarmente. La Petyx a questo punto chiede se, qualora ci fossero particolari richieste dai ministeri, sia possibile spostare la struttura per garantire la sicurezza ai cittadini di Venetico. “Certamente – replica Motawi – se il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente dovessero avanzare questa richiesta Terna l’analizzerà con grande attenzione”.

In effetti, come spiegano i membri del Comitato tutela di Venetico, il servizio non mirava ad attaccare per l’ennesima volta l’operato di Terna, ma più che altro a svelare le cause che hanno portato all’autorizzazione di quel pilone in quel punto del paese. Questa parte però risulta totalmente omessa nel servizio mandato in onda il 22 novembre. Risulta inoltre ridotto in maniera significativa l’intervento di Maurizio Scarpari, il quale, a nome del Comitato, evidenziava l’importanza della tutela del centro storico di Venetico, nei confronti del quale anche l’Europa si è adoperata con lo stanziamento di fondi. Scarpari sottolineava poi soprattutto il pericolo per la salute dei cittadini venetichesi. Questi ultimi hanno provato una forte delusione per quello che, in linea con lo stile di Striscia, doveva essere un servizio di appoggio alla loro causa. Come spiega Scarpari ai microfoni di Strettoweb, i venetichesi intendevano “sottolineare una cosa che è sotto gli occhi di tutti, cioè che ci sia un impatto ambientale pazzesco, che distrugge un paese storico con una chiesa e una fontana risalenti al ‘500, un paese che avuto finanziamenti milionari dall’Europa”.

In Italia ci sono tanti comitati costituitisi per dire no alle opere di Terna vicine ai centri abitati. Un caso che fa riflettere è quello del Veneto. Qui a giugno c’è stata un’assemblea con il consiglio di Stato, che ha bloccato dei lavori simili a quelli che si stanno realizzando in Sicilia, perché i sindaci hanno detto un “no” corale. Un altro caso, che vale la pena di conoscere, è quello di Sesto San Giovanni: in via Sottocorno ci sono 150 abitanti, di cui 36 ammalati di tumore. In questa zona non c’è altra fonte di inquinamento se non l’elettrodotto a pochi metri dalle abitazioni. Un elettrodotto collocato dall’Enel circa 40 anni fa, con la promessa di interrarlo, che è rimasto nella sua pozione iniziale. L’Arpa, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, ente preposto alla valutazione dell’impatto di strutture del genere, dopo una serie di controlli, ha affermato che i valori dell’inquinamento elettromagnetico sono nella norma. Il caso è stato ripreso da Il fatto quotidiano: la gente del posto non crede che questa norma vada bene, in quanto i malati di tumore purtroppo raggiungono un numero che non si può davvero ignorare. Forse bisogna riformulare proprio i valori previsti dalla legislazione attuale? Una storia, quella di Sesto San Giovanni, che ci ricorda il caso del quartiere Passo Vela di Pace del Mela, denominato tristemente “quartiere delle donne con le parrucche”.

Tornando al caso di Venetico, Maurizio Scarpari ci racconta di aver fatto presente il disagio dei venetichesi alla redazione milanese di Striscia La Notizia, chiedendo la messa in onda del servizio integrale, per amore della verità. Il Comitato è ancora in attesa di una risposta da parte della trasmissione tv, ma i cittadini, nonostante la delusione, fanno sapere che non abbandoneranno questa battaglia: “Il Comitato sta pensando a tutta una serie di iniziative – conclude Scarpari – e non ha nessuna intenzione di mollare, perché ritiene un dovere contrastare questo scempio per il paese”. 

Il video sottostante è stato realizzato dal Comitato Tutela di Venetico, dopo la messa in onda del servizio di Striscia La Notizia:

Potete seguire le iniziative del Comitato alla pagina Facebook e sul canale Youtube:

 

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