Rinviato a febbraio il processo sulle estorsioni all’Aias di Barcellona. Il Tribunale dispone il ricovero del boss D’Amico

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Il Giudice del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Tindara Celi, ha disposto il rinvio, al prossimo 3 febbraio, ore 9:00,  del processo inerente le presunte estorsioni subite dall’Aias di Barcellona Pozzo di Gotto e dall’ex presidente Luigi La Rosa, rappresentato in aula dall’avvocato Fazio, che nel 2010 ha denunciato un sistema di estorsioni e vessazioni. Gli imputati principali nel processo sono il boss barcellonese Carmelo D’Amico, Rao Giovanni, già condannato in primo grado, Mariano Foti, e Carmelo Giambò, con il procedimento in corso dinnanzi la Corte d’Appello. Nell’udienza odierna è stato ascoltato come testimone, il dott. Orazio Fazio, attuale commissario dell’Aias Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, che nella propria deposizione, ha relazionato sulla difficile situazione economica trovata dal giorno del proprio insediamento, anno 2009, con un numero sempre crescente di cartelle esattoriali che giornalmente pervengono in sede. Inoltre lo stesso Fazio ha sottolineato come all’interno dell’Aias ci fosse un esubero di personale, in particolare ausiliare, rispetto alle effettive esigenze dell’Ente. In video conferenza il boss Carmelo D’Amico, che ha parlato invece della propria non ottimale condizione di salute, denunciando come all’Ospedale San Paolo di Milano, lo stesso non abbia ricevuto nessun trattamento, con conseguente aggravio della stessa. Il Giudice Celi, nel prendere atto della situazione, ha disposto il ricovero immediato di D’Amico presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta. Nella prossima udienza verranno sentiti Sebastiano Messina, ex vice presidente Aias,  Lo Trovato Sergio, titolare della Medianet s.a.s, e Lo Trovato Francesco, ex presidente e segretario Aias nazionale. L’accusa è stata rappresentata in aula dagli avvocati Lo Presti e Campanella. I Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Mazzarrà Sant’Andrea, costituitesi parte civile, sono stati invece rappresentati dall’avvocato Barbera.

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