Città Metropolitane, Bisignano: “Area dello Stretto unica ipotesi di sviluppo”

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“Non ha senso discutere di città metropolitana (sia in riferimento a Reggio o Messina) se non con la finalità di costituire un’Unica Città Metropolitana dello Stretto’”. E’ il concetto chiave dell’ex assessore alla programmazione strategica della provincia regionale di Messina, Michele Bisignano.

“Qualsiasi ipotesi di sviluppo territoriale, sociale o economico non sarà mai efficace se il progetto non riguarda le due sponde dello Stretto intese come unico territorio. Ad esempio – prosegue Bisignano – una delle pecche del piano strategico della città di Messina era l’autoreferenzialità, in quanto non veniva minimamente contemplata la possibilità di sviluppo dell’Area dello Stretto”.

Negli ultimi tempi, dopo tanti anni di silenzio si inizia ad avvertire un clima favorevole in termini di Area dello Stretto. I continui incontri tra Renato Accorinti e Rocco La Valle (sindaco di Villa S.Giovanni), o i tavoli tecnici a cui hanno preso parte gli assessori ai trasporti delle due regioni, Fedele e Bartolotta ne sono la prova. Attore importante è anche il Governo nazionale, nello specifico il Ministero dei Trasporti, e proprio a tal proposito l’onorevole Vincenzo Garofalo ha recentemente presentato una risoluzione in Commissione Trasporti nella quale viene evidenziato l’aspetto strategico dell’Area dello Stretto in relazione alla necessità della continuità territoriale.

Inoltre, l’intervento al convegno dell’Udc – svoltosi ieri a Messina sul tema delle Città Metropolitane – del ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione Giampiero D’Alia, che ha chiaramente identificato l’Area dello Stretto come una strategia per il rilancio di Messina e il territorio provinciale, dà un idea di quanto questo aspetto sia importante.

“Le parole del ministro D’alia – sottolinea l’ex assessore provinciale – e il suo netto schieramento sulla valorizzazione dell’Area dello Stretto sono aspetti significativi. E’ necessario prendere coscienza che l’Area dello Stretto sia l’unica strategia percorribile, da entrambe le sponde, in termini di sviluppo. Adesso bisogna passare ad un momento di confronto vero e reale altrimenti si rischia di proporre delle iniziative scollegate tra loro. I fondi della comunità Europea sono un’occasione preziosissima e vanno recepiti soprattutto attraverso la realizzazione di un progetto comune che sia figlio della sinergia tra Regione Calabria e Regione Sicilia, con un incontro tra i presidenti Crocetta e Scopelliti, magari prendendo spunto dalla sinergia che c’è stata nella recente questione Metromare tra gli assessori Bartolotta e Fedele”.

“Il confronto e la collaborazione tra le parti è importante per presentarsi all’appuntamento con l’Unione Europea presentando un progetto di sviluppo che non è soltanto “figurativo” ma concreto ed efficiente. I fondi comunitari 2014-2020 – conclude Michele Bisignano – rappresentano l’ultima possibilità di investimento per le Regioni cosiddette svantaggiate, inserite nell’obiettivo uno. Per poter accedere a questo tipo di finanziamento bisogna poter presentare un ‘progetto comune’ che comprenda un area vasta in quanto l’elemento importante che la commissione Europea prenderà in considerazione è l’omogeneità territoriale. Inoltre, anche alla luce delle prime anticipazioni sul nuovo piano dei trasporti elaborato dalla competente commissione dell’Unione Europea che, per il corridoio Helsinki-La Valletta, prevede una direttrice Napoli-Bari, tagliando fuori la Calabria, la Sicilia e in particolare il naturale nodo di passaggio costituito dallo Stretto di Messina”.

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