E’ stato da subito la prima scelta della dirigenza del Messina e dopo un primo confronto negativo, nella sera di lunedì è arrivata la conferma. Gianluca Grassadonia che già ha allenato Salernitana, Casertana e Paganese, con quest’ultima conquistando la promozione in Prima Divisione è il nuovo tecnico dell’Acr Messina.
Stamani Grassadonia è stato ufficialmente presentato alla stampa, con lui vi erano i suoi collaboratori più stretti Vincenzo Criscuolo e il preparatore atletico Prof. Salvatore Malafronte. Ad aprire la conferenza stampa al “S.Filippo” è stato il patron del Messina, Pietro Lo Monaco: “Il modus operandi della dirigenza va contro il cambio dell’allenatore. Se vai male in campionato vuol dire che a priori sono state fatte delle scelte sbagliate. Catalano, sia come allenatore che come uomo e messinese puro sangue, era particolarmente coinvolto con la squadra in questo periodo non proprio felice, e anche se non esplicitamente, mi ha fatto capire che per lui era arrivato il momento di fare un passo indietro. E’ stata una decisione sofferta e fatta solo per il bene del Messina. L’aspetto più negativo non è stata tanto la sconfitta di domenica scorsa, ma come la stessa sia maturata”.
Lo Monaco, si sofferma anche sulle modalità e le credenziali che hanno portato alla scelta di Grassadonia: “Successivamente all’esonero di Catalano si sono offerti diversi tecnici, ma la nostra prima idea era su Grassadonia perchè rispecchia fedelmente le nostre aspettative e il nostro modo di fare calcio. Cercavamo un uomo che avrebbe potuto dare una scossa per rilanciare la squadra, un allenatore giovane ma vincente, e Grassadonia era l’elemento al caso nostro”.
Gianluca Grassadonia, giunto in riva allo stretto da appena 24 ore ieri ha avuto l’opportunità di dirigere il primo allenamento nel campo di S.Margherita ed ha già avuto modo di identificare l’elemento chiave sul quale lavorare per risollevare il Messina: “Sono felicissimo di essere qui, soprattutto in questi 20 giorni, fondamentali per chiudere nel meglio possibile il girone di andata, lavorerò per dare il massimo. Al Messina manca solo un po’ di autostima, bisogna lavorare sulla parte tattica ma con particolare attenzione sull’aspetto psicologico. Ho già avuto un primo colloquio con i ragazzi che mi hanno dato la loro massima disponibilità”.
Come detto, l’ingaggio del tecnico salernitano non è stato semplice e dopo il primo tentativo si pensava che l’operazione fosse sfumata per incongruenze incolmabili: “Conosco molto bene Fabrizio (il Ds Ferrigno, ndr) con il quale ho giocato a fine carriera. Per me era fondamentale lavorare con il mio staff per ottimizzare i tempi e avere l’opportunità di far bene da subito. Nel primo colloquio avvenuto lunedì mattina non mi era stata data questa possibilità, ma poi in serata sono stato contattato e tutto è cambiato. Ho scelto Messina e Lo Monaco perché da tempo cercavo un progetto serio e ambizioso come questo. Dopo due anni a Pagani ho deciso di aspettare una chiamata come questa”.
Sul piano tattico il neo allenatore giallorosso preferisce non sbilanciarsi. E’ ancora troppo presto e il tempo per ripartire è davvero poco. Si punta tutto sull’aspetto psicologico e sulla voglia di riscatto dei calciatori: “Non voglio parlare di moduli. I numeri lasciano il tempo che trovano e importante che la squadra sappia muoversi e sia cosciente su cosa fare. Ho a disposizione 20 giorni per trovare la chiave giusta, rilanciare la squadra e capire (in colloquio con Ferrigno) quali calciatori possono dare una mano alla causa del Messina. E’ chiaro che ogni allenatore ha un idea di calcio e la mia predilige un assetto offensivo, ma non dobbiamo correre bensì cercare di uscire da questa situazione con impegno e dedizione. Bastano un paio di partite per trovare entusiasmo e autostima necessari per iniziare il nuovo cammino verso la promozione”.