Secondo quanto afferma il presidente della Regione, Manlio Magistri, in questi mesi, aveva mantenuta una linea del tutto autonoma rispetto al Governo, “creando uno stato di fibrillazione tra le popolazioni dei comuni messinesi, provocando conflitti con gli amministratori locali e creando un danno al governo della Regione”. Il Governo, lo afferma l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, aveva chiesto a tutti i commissari delle Asp, soprattutto a Messina, di mettere in sicurezza i punti nascita. Ma l’azione incisiva che Crocetta si aspettava non c’è stata. Ed ecco che sono state avviate le revoche: ad Agrigento e Messina.
E’ proprio di ieri la decisione del Tar di Catania di accogliere il ricorso del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto contro la scelta dell’Asp di Messina di chiudere il reparto di ostetricia e ginecologia del ‘Cutroni Zodda’ e trasferirlo all’ospedale di Milazzo. Tale procedura era stata contestata dal governo Crocetta che intendeva opporsi alle indicazioni poste in essere dal precedente governo Lombardo. Così i giudici hanno concesso la sospensiva. La chiusura del punto nascita, infatti, aveva alimentato la reazione dei cittadini e dell’amministrazione comunale, che ha focalizzato l’attenzione sui rischi per la salute pubblica.