Barcellona PG (Me), a 21 anni dalla morte il ricordo di Beppe Alfano.L’avvocato Repici attacca Marchetta

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E’ stato ricordato oggi, a 21 anni dal suo omicidio, il giornalista Beppe Alfano, ucciso l’8 gennaio del 1993 con tre colpi di pistola. Due in faccia uno al petto mentre era a bordo della sua macchina a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Dopo la celebrazione della messa, avvenuta nel duomo di Santa Maria Assunta, alle ore 16.30, alla presenza della moglie, Mimma Barbaro, e dei tre figli Sonia, Fulvio, Chicco, l’Amministrazione comunale, con in testa il Sindaco Maria Teresa Collica, ha deposto una corona di fiori in via Marconi, dove è stato commesso il delitto. Presenti anche le massime autorità militari e il sindaco di Messina Renato Accorinti.

Alle 17,30 poi, all’Auditorium della vecchia stazione, l’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia ha organizzato un convegno, a cui hanno preso parte il Viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, il direttore della Dia Arturo De Felice, il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita, il sindaco di Messina Renato Accorinti, il senatore Giuseppe Lumia, l’avvocato Fabio Repici e il sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica. Una commossa Sonia Alfano, nell’aprire l’incontro, ha ricordato la sera dell’agguato in via Marconi, ribadendo che farà di tutto affinché sia fatta piena luce sull’omicidio del padre. La stessa ha inoltre ringraziato il sindaco Collica per la vicinanza che ha sempre mostrato alla propria famiglia, sottolineando come il primo cittadino, pur tra mille difficoltà, stia cercando di ridare dignità alla città di Barcellona Pozzo di Gotto.

Fermo e deciso l’intervento dell’avv. Fabio Repici, legale della famiglia Alfano e di altri familiari di vittime di mafia, che ha accusato l’imprenditore Maurizio Sebastiano Marchetta, allo stato attuale testimone di giustizia, di essere colluso con la mafia, ritenendo inammissibile che possa continuare a girare con la scorta della Polizia di Stato. Il Viceministro Filippo Bubbico, che ha accolto favorevolmente la proposta di Lumia e della Alfano di istituire una “costituente antimafia” al fine di far approvare una serie di importanti provvedimenti antimafia, ha promesso che cercherà di comprendere, effettuando le dovute indagini, se Marchetta abbia o meno i requisiti per poter usufruire della scorta messa a disposizione dello Stato.

L’On. Lumia, componente della Commissione nazionale antimafia, nel ricordare la figura di Beppe Alfano, descritto come una persona “viva” e da prendere come esempio per chi vuole intraprendere e per chi svolge l’attività giornalistica, ha invece lanciato un guanto di sfida a Rosario Pio Cattafi, l’avvocato barcellonese condannato a dodici anni, indicato dai pentiti come il vero capo di Cosa Nostra in provincia di Messina: “Cattafi può fare tutto ciò che vuole, può continuare a insultarci, sfidare, ma non ci fa assolutamente paura. Noi saremo pronti a rispondere a qualsiasi attacco. Cattafi deve sapere che questa Barcellona Pozzo di Gotto, che spesso ha abbassato la cresta, adesso non accetta più di essere umiliata e offesa. Il negazionismo negli anni è stato un male incalcolabile per questa città”.

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