Bronzi di Riace: “minchia che spettacolo”: in Sicilia tutti pazzi per le statue-simbolo di Reggio Calabria

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Museo02Se i Bronzi di Riace potessero parlare, in primo luogo ringrazierebbero le migliaia di visitatori che continuano ad affollare il museo di Reggio Calabria. Se avessero il dono della parola, loro custoditi dal mare per millenni fino al fortuito ritrovamento al largo di Riace nel 1972 da parte di un giovane sub romano, Stefano Mariottini, si lamenterebbero della continua strumentalizzazione a cui sono stati sottoposti negli ultimi anni, diventando talvolta oggetto di vanto per Reggio Calabria talvolta oggetto di biasimo e spreco.

Museo BronziChi per anni ha atteso la rinascita dell’interesse per questi due capolavori le cui origini di provenienza sono dubbie così come la mano che diede loro forma, troverà piena soddisfazione nel vedere file di turisti al botteghino. Infatti, il boom di visitatori che giunge in città principalmente per ammirare le due statue, esposte al pubblico dal 21 dicembre scorso nel nuovo museo Archeologico di Reggio Calabria appositamente restaurato per accogliere i “Guerrieri” dopo una permanenza di  4 anni nel laboratorio di restauro aperto al pubblico presso Palazzo Campanella, non si arresta. E colpisce il dato di provenienza dei visitatori: in gran parte siciliani. Ieri, nel giorno dell’Epifania, sono stati quasi un migliaio. Da Capodanno 5.500 presenze in 6 giorni. E dal 22 dicembre ad oggi, in 16 giorni, ben 20.000 tagliandi d’ingresso staccati dalla biglietteria di Palazzo Piacentini. In gran parte turisti siciliani che hanno approfittato delle tante giornate di sole e bel tempo per una gita dall’altro lato dello Stretto e, dopo aver visto i Bronzi, hanno potuto anche apprezzare le varie bellezze del centro reggino.

Riace Bronzes return to public, opened Museum ReggioIl dato fa riflettere e si inserisce a pieno titolo sulla querelle che nelle settimane scorse ha visto contrapporsi da un lato l’assessore siciliano per i Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, che ha proposto la chiusura dei musei e dei siti archeologici siciliani nelle giornate domenicali e nei festivi per mancanza di fondi, dall’altro, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, favorevole invece all’apertura degli stessi soprattutto nei giorni festivi e nelle domeniche ribadendone la vitale importanza per i turisti in Sicilia. Ma, si potrebbe aggiungere, anche per gli stessi nativi isolani, che, come confermano i dati sulle visite al museo di Reggio, apprezzano l’arte e vi partecipano attivamente.

Museo01Il record di siciliani in visita al museo di Reggio, quindi, porge il fianco al presidente Crocetta che fino a ieri, intervistato da Uno Mattina (Rai 1), ribadiva l’importanza di investire sul patrimonio artistico-culturale siciliano di cui i musei sono i custodi, e pertanto, la loro chiusura nelle domeniche e nei festivi sarebbe una mossa sconveniente sul piano economico.

Il successo dei Bronzi di Riace per Reggio Calabria, dunque, dimostra come l’arte può essere la carta vincente su cui puntare per dare identità ad una comunità e per alimentare il circuito economico del turismo, anche su scala locale, e soprattutto anche in tempo di crisi.

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