Tra i punti approvati e redatti nel documento finale, vi sono l’ ampliazione del territorio delle città metropolitane per Messina, Catania e Palermo, oltre gli attuali confini del Comune capoluogo; l’attuazione di appositi strumenti che incoraggino la partecipazione popolare e che consentano ai Comuni appartenenti alla città metropolitana di deliberare sulla volontà di adesione alla stessa città metropolitana o di spostamento ad un libero consorzio; l’instaurazione di rapporti tra i Comuni che scelgano di aderire alla città metropolitana ed il Comune capoluogo di provincia sulla base della ‘leale collaborazione’ tra enti; la promozione di collaborazione e ampia sinergia nella pianificazione e nella progettazione dello sviluppo del territorio e una ripartizione delle risorse finanziarie destinate dall’Unione europea e dal Governo nazionale sulla base di una progettazione condivisa e tenendo conto delle rispettive vocazioni e specializzazioni territoriali; la definizione di funzioni e le competenze da attribuire alla città metropolitana; l’introduzione di elezione diretta del sindaco metropolitano e del consiglio metropolitano; l’impegnare il Governo regionale siciliano a sostenere con gli strumenti legislativi le intese che le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria definiranno per l’integrazione delle attività e delle funzioni finalizzate alla realizzazione dell’area integrata dello Stretto.
Messina: Area Metropolitana, ecco i punti votati in consiglio comunale
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