Messina, finalmente l’isola pedonale: 15 anni di ritardo, tante polemiche ma è la scelta giusta

StrettoWeb

Finalmente anche Messina avrà la sua isola pedonale. Per adesso piccola, intorno a piazza Cairoli, e solo per 6 mesi in via sperimentale. Ma … era ora! Arriva con 10-15 anni di ritardo rispetto alle altre città del centro/sud, dove le polemiche che in questi giorni stanno infiammando il dibattito in riva allo Stretto fanno parte degli archivi storici dei giornali cartacei, quando ancora non esisteva l’informazione online.

Il Corso Garibaldi di Reggio

A Reggio Calabria, ad esempio, era il 2003 quando l’allora giovanissimo Giuseppe Scopelliti, appena eletto per la sua prima legislatura, decisa la svolta storica per la città: Corso Garibaldi completamente libero da ogni tipo di mezzo motorizzato, consegnato ai cittadini nel loro volto più umano, quello pedonale. Mesi di polemiche da parte dei commercianti ma anche di vari cittadini, sempre sui soliti dettagli (i parcheggi e gli autobus), un leiv-motiv che ha accompagnato l’istituzione delle aree pedonali in tutte le altre città e che anche a Reggio s’è ripetuto qualche anno dopo in via Giudecca, dove da ormai 5 anni è attivo il tapis roulant con un sistema di tappeti mobili che collega il lungomare alla zona collinare della città, sempre al servizio dei pedoni. Anche via Giudecca è stata chiusa al traffico dal lontano 2006, quando è stato aperto il cantiere dell’avveniristica opera che nonostante le polemiche iniziali è ad oggi funzionante, utile e apprezzata. Senza più parcheggi, senza più transito di automobili e bus.
A Messina si ripete lo stesso copione, ma a prescindere dalle posizioni dovute alle appartenenze politiche che “obbligano” alcuni a schierarsi “pro” o molto spesso “contro” solo per partito preso, era inammissibile che nel 2014 una città grande e importante come quella peloritana non avesse il suo sfogo pedonale proprio nelle principali vie del centro. Ci voleva il coraggio di uno come Accorinti per questa storica svolta che ci auguriamo prenda piede sempre di più e nei prossimi mesi si estenda ad altre aree del centro, come può accadere anche nelle altre città, affinchè siano sempre più vivibili, costruite in base alle esigenze dell’uomo e non della macchina, e a maggior ragione di quei turisti che, per Messina come per Reggio Calabria, sono l’unica vera grande risorsa per la crescita e lo sviluppo economico.

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