Dalla relazione presentata dal direttore dell’UOC di Ginecologia Ostetricia alla Direzione Sanitaria emerge tutto il percorso assistenziale eseguito presso la struttura in ordine temporale: dal 23 dicembre – quando sono iniziati i controlli per il monitoraggio della gravidanza fisiologica a termine (necessari per valutare il benessere del feto) – fino alla giornata dell’evento, il 4 gennaio.
In riferimento alle presunte rassicurazioni fornite alla paziente il giorno prima della morte endouterina, si precisa che la paziente è stata tranquillizzata durante tutto il percorso dal momento che gli esami effettuati hanno sempre dimostrato la normalità dei parametri del benessere fetale. Ulteriore rassicurazione è avvenuta anche il 31 dicembre, giorno in cui l’assistita si è recata presso il pronto soccorso ostetrico per alcune perdite; anche in questo caso gli esami hanno dato esito negativo e le è stata fornita indicazione a ripresentarsi il 3 gennaio (giornata per altro già programmata nell’ambito del monitoraggio). Tale quadro clinico ha trovato ulteriore conferma anche il giorno prima dell’evento ( il 3 gennaio appunto), quando sia l’ulteriore tracciato cardiotocografico che l’ecografia – eseguiti in ambulatorio – hanno dimostrato il regolare benessere del feto.
Nell’esprimere vicinanza alla famiglia per quanto accaduto, si sottolinea che è in corso una indagine interna e sarà comunque la magistratura ad accertare eventuali responsabilità.