Motivazioni fortissime, quelle che spingono il tecnico di origini venete che, da allenatore, ha riportato tra i professionisti con una doppia promozione il Treviso tra il 2010 e il 2012. “E’ una sfida straordinaria, tendo a guardare le cose con ottimismo. Sappiamo tutti sia dura, ma c’è grande volontà e determinazione per centrare un obiettivo che oggi molti ritengono difficilissimo. I ragazzi si sono ripresentati bene, carichi: ci giocheremo le nostre carte fino all’ultimo”. Lui, Franco Gagliardi, Giovanni Saffioti e Stefano Grilli alle redini del gruppo amaranto per guidarlo verso quella che oggi appare un’impresa. “Siamo persone che hanno nelle vene sangue amaranto. C’è umiltà, voglia di lottare, spirito di sacrificio per una causa cui tutti teniamo ben oltre l’aspetto strettamente professionale. Questi i nostri principi, questi i valori che vogliamo trasmettere ai ragazzi”.
Zanin ha seguito, naturalmente, le partite di questa stagione. “La Reggina era partita molto bene a mio avviso, alcuni risultati poi sono mancati e la squadra si è un po’ smarrita, ha perso convinzione, difettando in personalità. Dobbiamo scavare nel cuore dei giocatori, andare oltre l’aspetto tecnico-tattico”.
Un unico rammarico, in fondo, per il mister. Aver dovuto lasciare il gruppo della Primavera. “Sono stati mesi intensi, tribolati, ne abbiamo passate di tutti i colori ma ho visto crescere molto i ragazzi. Alcuni di loro hanno mostrato progressi eccellenti, sono convinto che la squadra farà un grande girone di ritorno. Qualcuno di loro in prima squadra? Alcuni di loro la frequentano già, qualche altra indicazione potrò darla anch’io in questo senso. Penso che un giovane debba esser tutelato ed inserito con delicatezza in un contesto complicato – conclude Zanin – ma il loro entusiasmo e la loro energia potrà tornarci utile”.
Fonte: Regginacalcio.com