La redazione di Strettoweb ha assistito a una delle 12 lezioni che l’Organizzazione Europea Vvf Villafranca Tirrena ha tenuto tra dicembre e gennaio nelle scuole di Villafranca. Il comune infatti si è prodigato in questo senso per diffondere una cultura della prevenzione. Anche grazie alla volontà della dirigente scolastica Letteria Leonardi, gli alunni dispongono di alcune ore di vera e propria formazione. Ai ragazzi viene spiegato innanzitutto cosa si intende quando si parla di “piano di protezione civile”, del quale ogni paese, città e regione dovrebbero dotarsi. Questa tappa è fondamentale affinchè la cittadinanza sia pronta ad agire in presenza di terremoti, maremoti, alluvioni e frane. Ricordiamo l’alluvione che nel 2011 ha colpito sia Saponara che Villafranca, ma anche Barcellona Pozzo di Gotto. Giuseppe Saporita, esperto di supporto al volontariato, ha spiegato ai ragazzi della quinta elementare dell’Istituto Guglielmo Marconi, come il piano di protezione civile sia fondamentale per coordinare i volontari, i quali devono essere preparati per garantire alla popolazione qualsiasi forma di assistenza. Per far questo è necessario conoscere bene il territorio nel quale il volontario vive e anche i luoghi limitrofi. Villafranca dimostra di essere uno dei comuni più progrediti per quanto riguarda il piano di protezione civile, mentre molti comuni non dispongono ancora di tale strumento, fondamentale per conoscere i rischi del luogo in cui si vive. Studiare le catastrofi del passato è importante per imparare a riconoscere i rischi e difendersi dalle possibili conseguenze. A tal proposito, Saporita ha citato anche il terremoto del 1908 a Messina.
Le lezioni frontali con gli studenti affrontano i seguenti temi: cos’è la protezione civile, chi ne fa parte e i compiti istituzionali; il concetto di pericolosità e rischio; il rischio sismico; il rischio tsunami; il rischio idrogeologico; il rischio incendio; il rischio meteorologico; il comportamento individuale e collettivo in emergenza; cos’è un piano di protezione civile e a cosa serve; le attività di volontariato di protezione civile in emergenza e in quiete. Ai ragazzi viene spiegato come comportarsi in caso di emergenza ed essi hanno modo di porre delle domande e di essere protagonisti di un serio dibattito formativo.
In queste occasioni è bene ricordare che in Sicilia sono numerose le aree esposte a rischio idrogeologico. Lo testimoniano le alluvioni che negli anni scorsi hanno provocato vittime e danni rilevanti. Diventa quindi urgente cambiare le modalità di gestione del territorio. Una delle regole fondamentali è quella di evitare di costruire nelle aree a rischio e pianificare interventi di messa in sicurezza. Molti pericoli derivano infatti dall’abusivismo e dalla pesante urbanizzazione che la regione ha subìto negli anni. Le province di Messina e Caltanissetta, come documenta il manuale distribuito dalla Regione stessa, sono quelle con la maggiore percentuale di rischio idrogeologico. Le fiumare di Messina, poi, insieme a quelle di Reggio Calabria, sono uno degli elementi più fragili di tutto il territorio italiano.