DDL Province siciliane: entro le ore 13 all’Ars gli emendamenti

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arsConto alla rovescia al Parlamento siciliano per l’approvazione definitiva del ddl che istituisce i nove consorzi di comuni che prenderanno ufficialmente il posto delle vecchie care province.

Entro le ore 13:00 di oggi, a Palazzo dei Normanni, dovranno esser presentati gli emendamenti da apportare al progetto approvato dalla Commissione Affari istituzionali.

 Intanto proprio in questo momento è in corso una conferenza dei capogruppo parlamentari per tirare le somme sugli esiti del vertice di maggioranza romano, tenutosi lunedì scorso e conclusosi a tarda notte.

Nonostante non siano mancati momenti di tensione ed anche se disertato da due nomi importanti come Rosario Crocetta – che dell’abolizione delle province siciliane aveva fatto il tormentone della sua campagna elettorale –  ed il messinese Giampiero D’Alia – Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione – a Roma un accordo era pur stato raggiunto, ci si aspettava, quindi, una risposta diversa dai parlamentari siciliani che, invece, nella giornata di ieri, hanno votato ancora una volta a sfavore, facendo nuovamente, inutile ostruzionismo.

Inutile dire che invece, l’emendamento di riforma dell’art. 36 dello Statuto regionale in materia tributaria è stato approvato , senza colpo ferire, all’unanimità. La manovra permetterà alla Regione di incassare ben 3 miliardi di euro all’anno.

Due essenzialmente i maxiemendamenti che il Governo Crocetta intende far  approvare agli onorevoli palermitani.

 Il primo, riguarda le modalità elettive dei rappresentanti dei consorzi che continueranno ad essere improntate sul sistema di elezione di secondo livello, ma che, grazie al contributo dell’UDC, inseriranno anche il così detto voto ponderato, per il quale, ogni comune potrà eleggere un numero di consiglieri proporzionale al numero dei suoi abitanti.

Il secondo voluto da Rosario Crocetta in persona, riconosce maggior peso ai singoli comuni che potranno decidere di formare, all’interno del consorzio principale, nuove associazioni tra enti, purchè: abbiano una popolazione di almeno 150.000 abitanti, riescano a ridurre la spesa pubblica almeno del 30%.

Questa proposta sembra essere stata presentata dal Governatore, pro bono pacis, per calmare gli animi del Comune di Gela, che rivendica da tempo il diritto di sganciarsi da Caltanissetta e diventare capofila di uno dei consorzi di comuni.

Attendiamo gli esiti della riunione di oggi, ricordando che comunque dovrà essere presa una decisione entro questa settimana.

Se il Governatore Crocetta non riuscirà ad imporsi sui vari schieramenti politici dell’Ars, la sua tanto agognata rivoluzione rischierà, infine, di diventare poco meno che una “marachella”, il tutto a discapito dei cittadini.

Che il ddl province veda la luce, insomma, augurandoci non diventi, come tante altre iniziative in passato – Lombardo docet-  uno “stipendificio” alla siciliana.

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