Tonnellate di rifiuti accatastate davanti agli ingressi degli ospedali, delle scuole e degli asili, montagne di spazzatura che raggiungono i due metri d’altezza; una situazione insostenibile.
La gente esasperata lamenta la chiusura delle discariche perché sature, tutta colpa della differenziata alla quale la gente non riesce ad abituarsi, ma per la quale le istituzioni non hanno predisposto un sistema di raccolta e stoccaggio adeguato.
Infatti come è noto i rifiuti in Calabria vengono smaltiti per lo più in un’unica grande discarica, quella di Pianopoli, che tra crolli, allagamenti, e i sit-in degli abitanti del Comune, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Pugliano riamane chiusa.
Paradossale la situazione che l’inviato di Striscia ha ripreso nel Comune di Castrolibero, in provincia di Cosenza. Sui cartelloni di benvenuto si legge : “Castrolibero, città della sostenibilità”, e così era, almeno nelle intenzioni. I marciapiedi sono occupati da un sistema di raccolta della differenziata ultra moderno, con cassonetti nuovi di zecca, che spingono i rifiuti nel sottosuolo, lasciando pulite e sgombre le strade cittadine.
Peccato che ad un metro di distanza, proprio dall’altro lato della strada, la situazione sia molto meno “sostenibile”; quintali di spazzatura, accatastata in un’unica grande cloaca.
Un anziano, giustamente, osserva: “perché devo pagare per un servizio che non ricevo?”, il riferimento ovviamente va alla Tares, tributo che ha fatto molto discutere, che ha scatenato accese proteste, come quelle di Reggio Calabria, dove i bollettini di pagamento sono stati dati alle fiamme dinanzi al palazzo municipale.
A Cosenza, Luca Abete, ha raccolto lo sfogo di uomo su un episodio che ha dell’incredibile. La moglie, uscita per gettare l’immondizia, è rientrata in casa con una multa di 50 euro, si è sentita dire dai vigili urbani che avrebbe dovuto lasciare la spazzatura in casa perché, nel cassonetto dove l’aveva regolarmente inserita, ce n’era già troppa.
Trasmesse da tutta la Calabria immagini che ripetono il medesimo copione: strade sommerse dalla spazzatura, cassonetti carichi fino ad essere occultati da pile infinite di rifiuti e, soprattutto nella periferia di Reggio Calabria, cumuli altissimi che si estendono per metri occupando le strade.
Il presidente della Commissione Ambiente e Manutenzione del Comune di Cosenza, ai microfoni di canale5 ha fatto intendere che sulla gestione dei rifiuti in Calabria si specula da almeno 20 anni e tutto per ragioni economiche.
Striscia la notizia sfonda una porta aperta; che dietro l’emergenza spazzatura, ci siano interessi più o meno occulti è più che un’illazione, ma forse continuando a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, qualcuno dentro “il palazzo” inizierà a provarne vergogna.
Emergenza rifiuti in Calabria: ecco il servizio di Luca Abete in onda ieri sera a “Striscia la notizia”
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