Anche in quel caso ad essi potevano partecipare solo i Cavalieri, mentre il resto della popolazione, come sempre nella storia, ne rimaneva escluso.
Un giorno qualcuno propose di escogitare qualche altro tipo di evento, perché tutti erano stufi di vedere gente ammazzata da spade e giavellotti.
Fu così che, secondo la tradizione anglosassone, Mago Merlino inventò un nuovo gioco che fu chiamato poker.
In verità, alla luce di quanto detto in precedenza, si sa bene che ciò non è in effetti vero.
Molto più probabilmente, invece, il mago ne era venuto a conoscenza grazie ai suoi poteri.
Un po’ alla volta il gioco prese piede e cominciò a sostituire i vecchi tornei con le armi.
Merlino era abbastanza soddisfatto, ma l’organizzazione era ancora imperfetta e, soprattutto, i tavoli erano sempre di forma irregolare, rendendo difficoltoso lo svolgimento del gioco.
Quando Artù diventò re, prese l’abitudine di riunirsi periodicamente con i suoi cavalieri preferiti.
Fu in quelle riunioni, che si concludevano immancabilmente con un torneo di poker, che maturò l’idea della realizzazione di una tavola rotonda, che avrebbe meglio di altre agevolato lo svolgimento delle partite.
Quei cavalieri non seppero mai che la loro innovazione, con piccole modifiche, sarebbe divenuta poi universale!
Saverio Spinelli